I figli di Vincenza Ribecco, la sessantenne di San Leonardo di Cutro, in provincia di Crotone, uccisa con un colpo di pistola dal marito Alfonso Diletto proprio nel giorno della Festa della donna, hanno rilasciato una toccante intervista a Chi l’ha visto. Dopo trent’anni di matrimonio, e dopo una vita di violenze fisiche e psicologiche, la donna è stata uccisa in casa. Proprio il figlio avrebbe rinvenuto il corpo senza vita dando invano l’allarme al 118. Proprio il ragazzo ha esordito ai microfoni della trasmissione ancora visibilmente scosso: “Mia mamma quando eravamo piccoli, mi ricordo che ci portava al parco giochi e ogni volta che ritornavo a casa, papà gli faceva le storie perché diceva che non doveva uscire. C’è stata più di una volta che l’ha picchiata. La picchiava perché dice che non doveva uscire. Mia mamma ci portava semplicemente al parco giochi…”.



Ad intervenire è stata anche la figlia di Vincenza, che ha descritto la madre come una donna molto legata alla famiglia: “Della vita non ha mai visto niente. Non sapeva cosa volesse dire andare in un buon ristorante, vestirsi bene, comprare un paio di scarpe buone, andare al cinema o comprarsi una pizza”, ha commentato. Parlando del padre, verso il quale non ha nascosto tutto il suo rancore, ha invece aggiunto: “Lui era il classico tipo che andava a lavorare, guadagnava i suoi soldi ed il fine settimana se ne andava ai casinò. Mamma ci accompagnava a scuola e lui faceva casini perché si immaginava, la sua testa fluttuava perché si immaginava che mia mamma uscisse con degli uomini, che se la facesse con il vicino di casa…”.



Omicidio Vincenza Ribecco: il dramma raccontato dai due figli

Sono numerosi gli episodio di violenza ricordati dai figli di Vincenza Ribecca. Il ragazzo a Chi l’ha visto ha rammentato: “mio padre comprò una statua di Gesù e un giorno dopo una lite per gelosia, prese la statua e gliela spaccò sulla schiena. Noi eravamo piccoli ed indifesi, non potevamo far nulla”. La madre non denunciò mai il marito per difendere i suoi figli. “Spero che ci guardi e capisca cosa ci ha fatto, perché io l’ho sempre preservato e ho sempre cercato di evitare e tenere buoni i rapporti perché lui era mio padre nonostante tutti gli anni di merd* che ci ha fatto passare”, ha tuonato la figlia.



A detta della ragazza – che sarebbe stata anche lei vittima di violenze da parte del padre, “lui la pestava di botte davanti a noi e per il bene nostro non l’ha mai lasciato né denunciato, sperava che cambiasse”. La ragazza avrebbe provato in tutti i modi a cacciarlo di casa senza riuscirci. La scorsa estate era arrivata a rivolgersi ad un avvocato il quale aveva fatto istanza in Questura invitandola a prendere dei provvedimenti, un ammonimento. La Questura tuttavia avrebbe consigliato alla ragazza di procedere con regolare denuncia. La ragazza ha commentato ancora: “Io sono senza mamma ma lui non deve vivere un secondo senza non pensarci, deve morire col rimorso, la deve pagare. Lui ha premeditato tutto, era sanissimo e lo ha fatto volontariamente. Lo ha fatto perché lo voleva, che non si dica che lui era matto. L’uomo che ci ha messo al mondo ci ha ammazzato”. Il figlio Domenico, infine, in lacrime ha ricordato il giorno dell’omicidio: “Avevo comprato le mimose per lei e per la ragazza con cui mi dovevo vedere. Ho passato il pomeriggio con lei e sono andato da mamma a portarle la mimosa. Sono arrivato a casa, avevo la mimosa in mano, le avevo scritto anche un bigliettino dicendole che era la donna più importante della mia vita, ma purtroppo l’ho trovata a terra piena di sangue”. A farle eco la sorella: “L’ha ammazzata come un animale, a bruciapelo”.