Il professor Vincenzo Amorese, picchiato a scuola a Bari, è intervenuto ai microfoni de “I Fatti Vostri”, trasmissione di Rai Due condotta da Salvo Sottile e Anna Falchi e andata in onda nella mattinata di martedì 1 novembre 2022. Il docente ha ripercorso mentalmente l’aggressione subita: “Stavo svolgendo regolarmente lezione nella 1^D, quando è entrata in ritardo un’alunna, creando un po’ di scompiglio nella classe, dando fastidio e interrompendo la lezione di continuo. Ho cercato di redarguirla per richiamarla all’ordine, ma lei ha intimato a tutti i compagni di non seguire più il docente, dando a quest’ultimo del tu”.



A quel punto, “confrontandomi con la sua docente di sostegno, abbiamo deciso di apporle una nota per il comportamento inopportuno – ha detto il professor Vincenzo Amorese –. A fine ora, mi sono recato in un’altra sezione per un’altra lezione: attorno alle 10.15-10.30, ho visto irrompere violentemente nell’aula un signore, che mi si è rivolto in maniera perentoria, dicendomi: ‘Professore, esci dall’aula che dobbiamo parlare’. Non ero neanche tenuto a seguire il suo invito, perché non mi ero sincerato della sua identità; avendola però intuita, da uomo ho ritenuto di esaudire la sua richiesta. Quest’uomo non era solo: penso di ricordare l’aggressore, si trattava del padre dell’alunna, che avevo visto solo una volta all’uscita della scuola”.



VINCENZO AMORESE, PROF AGGREDITO A BARI: “HO RICEVUTO UNA TEMPESTA DI SCHIAFFI”

Nel prosieguo dell’intervista a “I Fatti Vostri”, Vincenzo Amorese ha asserito: “Minacciandomi in dialetto barese, questo signore mi ha intimato di non permettermi mai più di ‘fare una cosa così’. Poi mi ha dato una tempesta di schiaffi, mi ha sbattuto contro il muro e ho temuto di perdere conoscenza. Mi si era anche annebbiata la vista. Ero in quella scuola da soli 10 giorni e ho svolto la mia funzione di docente in maniera integerrima, rispondendo al servizio pubblico al quale ero chiamato. Le frasi della preside sui miei presunti comportamenti inappropriati nei confronti delle studentesse? Temo si tratti di una montatura architettata ad arte per giustificare il grave gesto che ho subìto. Le dichiarazioni della preside portano a pensare a una sua complicità con gli aggressori”.



Comprensibilmente, oggi il professor Vincenzo Amorese ha paura: “Se dopo l’apposizione di una nota ho rimediato un’aggressione simile, comincio a pensare alle conseguenze a cui potrei andare incontro dopo avere denunciato alla Questura di Bari gli aggressori e dopo la sottoposizione agli arresti domiciliari dell’aggressore stesso, rilevata anche la sua appartenenza ad ambienti criminali locali. Ho un po’ di preoccupazione: si tratta di un evento che ha sconvolto la mia vita e non sono più tornato in quella scuola. Nessuno si è scusato con me per quanto è successo, a parte le docenti di sostegno. Ho chiesto il congedo per due mesi, fino a Natale, nella speranza che, con l’appello che rivolgerò mediante il mio sindacato all’USR Puglia, potrò ottenere un’altra cattedra, perché amo il mio lavoro”.