Giornata a dir poco movimentata per Vincenzo De Luca, al centro di una bufera politica per i durissimi attacchi al governo, e in particolare alla premier Giorgia Meloni. Tutto è cominciato questa mattina, con la manifestazione a Roma contro l’esecutivo, l’Autonomia e il blocco dei fondi Fsc. Dopo gli interventi dal palco, il piccolo corteo istituzionale, formato dal governatore della Regione Campania e i sindaci che hanno aderito al suo appello, si è diretto verso i palazzi della politica, a caccia di un’audizione. Ma è stato bloccato sotto la sede del ministero degli Affari Europei, il Sud e la Coesione, dove era giunto nonostante l’assenza del ministro Raffaele Fitto, in Calabria con la premier Giorgia Meloni per l’accordo di sviluppo e coesione. De Luca ha perso le staffe, arrivando a dare del «pinguino» a un funzionario di polizia che gli chiedeva di aspettare.
Il corteo si è poi diretto verso Palazzo Chigi, dove c’è stato un nuovo scontro, quasi fisico, con la polizia che ha provato ad allontanare i manifestanti. «Ci dovete caricare, ci dovete uccidere», ha urlato Vincenzo De Luca. Quindi, verso il Parlamento, prima di puntare sulla Prefettura, avendo incassato la disponibilità per un incontro da Lamberto Giannini. Nel frattempo, dalla Calabria la premier Giorgia Meloni è intervenuta ringraziando i presidenti di regione per il lavoro sui fondi di coesione ed evidenziando che «tutti sono collaborativi salvo uno che non è molto collaborativo allo stato attuale». Poi l’altra frecciata: «Se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più».
VINCENZO DE LUCA CHOC CONTRO GIORGIA MELONI
Durissima la risposta di Vincenzo De Luca, che ha insultato la premier Giorgia Meloni: «Ma è tollerabile questo atteggiamento così? Centinaia di sindaci che stanno qua, che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione. Lavora… Lavora tu, stron*a!». Il presidente della Regione Campania è stato ripreso in questo attacco mentre era a Montecitorio con due sindaci campani. Si era fermato a conversare in Transatlantico con alcuni giornalisti, raccontando la manifestazione e lamentandosi per non essere stati ricevuti da nessuno nei ministeri. «Siamo arrivati davanti al ministero della Coesione, dove sono degli stakanovisti: non c’era nessuno. Non c’era il ministro, non c’era un sottosegretario, non c’era un funzionario che stava giocando a tennis. Ci hanno spintonato, poi hanno detto che una delegazione poteva salire, ma sopra non c’era nessuno».
Per questo ha virato su Palazzo Chigi: «Una barriera di polizia ci ha bloccato. Hanno detto che poteva passare solo il presidente, e così sono andato io. Ma a Palazzo Chigi, non c’era Mantovano, non c’era nessuno. Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti», ha raccontato Vincenzo De Luca, come riportato da Sky Tg24.