Vincenzo De Luca senza filtri – come sempre – ai microfoni di Libero. In libreria con il suo “Nonostante il Pd”, il presidente di Regione Campania è tornato a parlare del terzo mandato da governatore e ha sottolineato di voler combattere la “stupidità delle anime morte che, pur parlando ogni minuto di partecipazione, e non avendo mai rischiato in proprio, vogliono decidere da Roma il destino dei territori”: “Combatto gli opportunisti che hanno paura di dare la parola ai cittadini, cioè della democrazia”. De Luca ha anche parlato dell’ipotesi di Paolo Gentiloni come federatore della sinistra: “Gentiloni è una persona competente, seria e civile. Sicuramente è una risorsa”.



Il parere di De Luca

Uno dei punti più importanti riguarda la riforma della giustizia, secondo De Luca dopo la vicenda Palamara era evidente la necessità di riformare il sistema: “Spero che non si dia vita ad una nuova crociata ideologica, e scontri preconcetti tra politica e giustizia. Il ministro Crosetto è una persona perbene. Non avrei fatto quelle sue dichiarazioni. Ma credo abbia voluto segnalare un problema, non riferirsi a fatti precisi”. Per De Luca è necessario partire da due presupposti per una riforma seria: “L’autonomia piena della magistratura non è un privilegio di casta, ma un bene prezioso per i cittadini; e poi, il principio che in democrazia nessun potere può essere privo di responsabilità, nemmeno quello giudiziario”. De Luca è poi tornato sul suo passato nel Pci, esperienza che gli ha lasciato l’impegno di una vita a difesa della povera gente e della dignità umana: “Sul piano politico il senso dell’organizzazione, la consapevolezza che il cambiamento della realtà richiede studio, competenza, lavoro duro; il realismo politico, cioè la convinzione che non bastano gli slogan, ma occorre ottenere il cosnenso della maggioranza dei cittadini. E infine, la convinzione che la verità conta più delle ideologia e delle bandiere al vento”.

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