Da diversi giorni a questa parte (ma in realtà fin dal suo primissimo mandato) il governatore della Campania Vincenzo De Luca sembra essere in lotta, da un lato, con l’esecutivo e, dall’altro, con lo stesso Partito Democratico che lo candidò per il Consiglio comunale nel 2015: temi di cui ha ampiamente parlato sulle pagine di Repubblica, smentendo (almeno in parte) che all’orizzonte ci siano fratture politiche in vista. Partendo dal fronte dell’esecutivo, Vincenzo De Luca precisa di non avere “nessun conflitto personale”, quanto piuttosto di star conducendo una battaglia su ciò che definisce “una divergenza politica radicale“.



Inaccettabile, secondo il governatore, che dalla presentazione “del Piano di sviluppo l’11 ottobre scorso”, non siano stati ancora destinati i 5 miliardi promessi dai fondi di Coesione e Sviluppo: “Sarebbe stato logico e doveroso”, spiega, “siglare l’accordo in primo luogo con la Campania, che è l’area di crisi sociale più vasta d’Europa”, ma di contro, accusa Vincenzo De Luca, “il governo ha privilegiato soprattutto il Nord“. Rimanendo nel tema, inoltre, promette ancora una volta guerra all’Autonomia differenziata, spiegando che “stiamo promuovendo forti iniziative di mobilitazione”, cercando al contempo di “utilizzare con il massimo di determinazione gli strumenti parlamentari” a disposizione”.



Vincenzo De Luca: “Il Partito Democratico non può impedirmi di svolgere un terzo mandato”

Venendo, poi, nella sua intervista al tema del Partito Democratico, il governatore Vincenzo De Luca ci tiene a precisamente, immediatamente, che su questioni come l’aborto, l’eutanasia e, in generale, ciò che è “eticamente rilevante”, Schlein dovrebbe mostrare più “attenzione e rispetto verso la sensibilità del mondo cattolico“. Dal conto suo, comunque, si dice “laicamente” convinto che “non si possa costringere un essere umano ad un calvario”, così come “il tema dell’interruzione di gravidanza debba essere sottratto a incursioni di associazioni o di singoli”.



Più importante, però, è la questione del terzo mandato, sul quale il governatore non è disposto a scendere a compromessi nonostante il Pd sembri voler candidare (l’anno prossimo) un altro governatore. Precisando che esiste una “legge nazionale” che consente “di svolgere un successivo mandato”, Vincenzo De Luca ricorda che “è quello che sta facendo il collega Zaia, senza che nessuno abbia avuto nulla da ridire”; mentre venendo al Pd, e puntando il dito contro Schlein, ritiene “intollerabile che piccole burocrazie romane debbano impedire ai cittadini di scegliere democraticamente i propri governanti“.