Della scomparsa di Vincenzo Giuseppe Giglia, 65enne originario di Verdello ma da tempo trasferitosi nella frazione di Bosco, a San Giovanni Bianco (Bergamo), si è occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto, nell’ultima puntata andata in onda su Rai3. L’uomo, falegname esperto, aveva deciso di vivere a contatto con la natura, in una baita isolata da tutto. “Per lui era una scelta di vita, a lui piaceva la natura, stare qui, gli piaceva la solitudine, il vivere tranquillo senza pensieri”, ha commentato il figlio. Vincenzo viveva quasi da eremita. Da tre mesi però, di lui si sono perse le tracce e la sua sparizione misteriosa ha gettato nello sconforto l’intera comunità.
Un vicino di casa ha commentato il suo modo di vivere: “Non so perché abbia deciso di vivere in quella cascina. E’ un uomo mite… se ci son venuto anche io a vivere qui, son delle scelte di vita che si fanno”. A suo dire Vincenzo viveva senza energia elettrica e riscaldamento: “Mi chiedo come facesse a sopravvivere in inverno”, si è domandato il vicino.
Vincenzo Giglia scomparso dopo lite con collega
La famiglia di Vincenzo Giuseppe Giglia ha sempre rispettato le scelte dell’uomo. La moglie Lucia, ai microfoni di Chi l’ha visto ha commentato: “Lui stava bene là, all’aria aperta, andava a coltivare le patate, vendeva il carbone e la legna dopo che aveva perso il lavoro”. Negli ultimi due-tre anni però aveva ripreso a lavorare ma il figlio aveva scoperto che spesso e volentieri non si recava sul posto di lavoro. Proprio in questo contesto si inserirebbe la sua scomparsa misteriosa. Solo tre giorni prima aveva avuto un violento litigio con un collega della falegnameria.
Il figlio Angelo ha spiegato: “L’ultimo giorno di lavoro ha fatto mezza giornata la mattina perchè ha litigato con un certo Massimo. E’ andato a mangiare ma dopo la pausa pranzo ha detto al suo principale che aveva mal di pancia e che doveva andare via”. L’uomo sarebbe stato visto passare nei giorni successivi ma poi sarebbe accaduto qualcosa. Il suo telefono inizia a risultare spento e da quel momento la famiglia avrebbe iniziato a preoccuparsi e recandosi verso la baita avrebbero trovato la sua auto con all’interno i documenti ed i soldi. A destare preoccupazione, il ritrovamento della motosega scarica, nei pressi dell’abitazione. Cosa sarà accaduto? E’ stato colto da un malore?
I dubbi su un vicino di baita
Per una intera settimana la zona è stata battuta dai soccorritori senza ritrovare nessuna traccia di Vincenzo. “Lo hanno cercato per giorni interi, lo avrebbero trovato”, sostengono i familiari. “L’idea è che qua proprio non ci sia, è come se fosse stato portato via”, ha aggiunto la moglie. Qualcuno potrebbe averlo nascosto da qualche parte? Il figlio vorrebbe controllare alcune buche che il padre usava per creare il carbone.
I sospetti sarebbero ricaduti su un signore, vicino di Vincenzo, visto con fare sospetto mentre bruciava del materiale in una buca dove l’uomo faceva il carbone e poi mentre puliva una uccellaia sempre nella proprietà di Vincenzo. Il vicino sarebbe addirittura entrato più volte nella baita dell’uomo. A Chi l’ha visto spiega che tra i due c’era solo una conoscenza superficiale: “Non sapevo neanche il suo nome”. L’uomo ha avanzato anche delle ipotesi contradditorie asserendo prima che a suo dire sarebbe ancora in quel posto per poi ipotizzare un suo allontanamento, salvo poi lanciare un appello. Gli inquirenti avevano aperto un fascicolo per allontanamento volontario, ma la famiglia crede che il padre sia ancora in quel luogo.