Uno dei protagonisti assoluti della puntata di ieri di “Da noi a ruota libera”, con Francesca Fialdini, è stato il giornalista Vincenzo Mollica. Insieme a lui in collegamento, la conduttrice ha potuto ripercorrere alcuni del momenti più importanti della storia d’Italia ma soprattutto di quella dello stesso Mollica. Il giornalista è stato accolto con un grosso applauso che ha fatto commuovere subito Vincenzo che ha ringraziato per il gradito invito. Da Sophia Loren a Mastroianni passando per Woody Allen, Vasco Rossi, Ligabue sono numerosi i nomi celebri che Mollica ha avuto l’onore ed il piacere di incontrare nel corso della sua lunga carriera. “Non me li ricordo tutti nemmeno io!”, ha svelato. Una delle sue regole per realizzare una buona intervista è quella di partire dalla quarta domanda, per questo Francesca Fialdini ha deciso di non fare domande ma di lanciargli solo degli “stimoli”. Si parte dunque con un ricordo che lo lega al suo arrivo al Tg1, ovvero Enrico Mentana. Il giornalista di La7 ha ricordato i loro esordi a circa 25 anni: “Abbiamo fatto vita in simbiosi”.
“Uno dei vantaggi dei figli unici, sai qual è? Che possono scegliersi dei fratelli. Ecco, io mi sono scelto Enrico Mentana come fratello”, ha commentato Mollica, “è il più bravo di tutti, ha una memoria straordinaria e un’ironia festosa e ogni volta che lo incontro vedo un bel momento di giornalismo alto e di intelligenza bella”.
VINCENZO MOLLICA: I SUOI PUNTI DI RIFERIMENTO E IL RAPPORTO CON DIO
Tra i suoi maestri più importanti e punto di riferimento del giornalismo per Vincenzo Mollica è sempre stato Enzo Biagi. Parlando di lui l’ospite della Fialdini ha ricordato: “Era un rapporto molto bello. Era appena nata mia figlia Caterina e con mia moglie Rosa Maria ci siamo trasferiti a Milano perché iniziava l’avventura di Vita in diretta. Tutti lo chiamavano nonno. Ma lui mi insegnò la disciplina sul lavoro”. La prima vera domanda della Fialdini ha riguardato il rapporto del suo ospite con Dio: “Andiamo d’accordo”, ha commentato ironico, “però quando si arriva davanti a lui non si fanno più domande, non servono”. Si passa ai momenti dell’intervista iconica che Mollica fece a Roberto Benigni: “Lui è un artista assoluto, un poeta e sono veramente felice che la Mostra del Cinema di Venezia gli consegni dopo tre Oscar anche il Leone d’Oro alla carriera, perchè è un artista speciale, un narratore fantastico, una persona che considero speciale e che ho avuto la fortuna di incontrare e intervistare”. Inevitabile un accenno al grande rapporto tra Vincenzo Mollica e Federico Fellini: come è riuscito ad entrare nella sua mente visionaria? “Ci univa la comune passione per il fumetto”, ha svelato il giornalista. Parlando dei suoi film li ha definiti delle vere e proprie “lezioni di vita”.
IL LEGAME CON IL TG1 E FIORELLO
Vincenzo Mollica ha ricordato anche l’importanza che ha avuto nella sua carriera il Tg1: “Per me è stato una casa importante. Ho avuto la mia famiglia ma l’altra casa è stato il Tg1 perché il dovere del Tg1 e il nostro dovere era viverlo con sentimento, perché la Rai è un sentimento”, ha commentato, guadagnandosi un doveroso applauso. Tra gli altri incontri fortunati vi è quello con Rosario Fiorello. A Da noi a ruota libera è stato rammentato il momento in cui a Viva RaiPlay Mollica è stato trasformato in un pupazzo. “Rosario è un amico a cui voglio un bene infinito perchè è un genio, una persona straordinaria, un grande narratore, uno che attraverso i suoi monologhi racconta la storia del nostro Paese”. Parlando dell’invenzione di Fiorello del pupazzo, Mollica ha svelato che lo showman glielo faceva doppiare con frasi poi diventate iconiche. Dopo aver fatto per 40 anni il cronista al Tg1, “per 25 ho fatto il cronista a Telepaperoli, quindi è come se ho avuto una doppia vita”, ha commentato parlando di PaperShow. In occasione della sua intervista non potevano mancare alcune sorprese pe l’ospite della Fialdini, tra cui i saluti di Gigi D’Alessio. Prima dei saluti finali, anche un saluto da parte di una grande artista italiana, Fiorella Mannoia che ha ricordato il suo ufficio “incasinato, pieno di libri, di dischi, un odore di cinema, di roba ascoltata a vissuta”. “Un’artista che ammiro moltissimo”, ha commentato Vincenzo, “Fiorella rimarrà nella storia sempre e non sbaglia un disco!”.