Vincenzo Mollica è la voce narrante di “Musica che unisce“, l’evento musicale per la raccolta fondi a favore della Protezione Civile che da settimane sta fronteggiando in prima linea l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Martedì 31 marzo 2020 appuntamento in prima serata su Raiuno con l’evento musicale più atteso di questi giorni: una lunga staffetta musicale che vedrà grandi nomi della musica italiana cantare per il pubblico italiano. Da Emma Marrone a Maneskin, da Marco Mengoni ad Andrea Bocelli. E ancora: Elisa, Cesare Cremonini, Brunori Sas, Alessandra Amoroso e tanti, tantissimi altri saranno in collegamento dalle proprie case pronti a cantare e far cantare milioni di italiani. A raccontare questa serata magica sarà Vincenzo Mollica, il giornalista e critico musicale recentemente andato in pensione.



Vincenzo Mollica: “Musica che unisce? Solidarietà per la Protezione Civile”

Vincenzo Mollica torna in tv come voce narrante di “Musica che unisce”, un progetto benefico pensato per raccogliere fondi a favore della Protezione Civile nella lotta contro il Coronavirus. “E’ una serata in cui partecipano molti dei maggiori nomi della musica italiana, ma anche altri artisti, sportivi, attori. Un’iniziativa di solidarietà per la Protezione Civile, un grande racconto in un momento così doloroso in cui è necessario aiutarsi gli uni con gli altri ognuno da casa sua” ha detto il giornalista durante un’intervista rilasciata a La Stampa. Poche settimane fa Mollica è andato in pensione celebrato e festeggiato come merita da “mamma Rai”. Un momento importante della sua vita artistica e privata che ha raccontato così: “tante manifestazioni di affetto mi hanno sorpreso. Forse è piaciuta l’idea che ho sempre avuto di un giornalismo del servizio pubblico che fosse al servizio del pubblico”.



Vincenzo Mollica: “mi manca molto Federico Fellini”

Parlando delle interviste realizzate in quarant’anni di carriera, Vincenzo Mollica non ha alcun dubbio nel dire che Federico Fellini è colui che gli manca di più: “nel mondo del cinema aveva un soprannome: il Faro. Ma era un faro anche nella vita, una di quelle rare persone che ti regalano la prospettiva mancante, ti svelano quel che non riesci a vedere pur avendolo sotto gli occhi. Mi manca molto”. Il giornalista ha poi parlato anche di Fiorello: “fa fiorire quel che gli sta intorno, sa fare tutto bene, balla, canta, recita, intrattiene, ma ti fa anche riflettere, ma sempre con il sorriso e lascia sempre il segno”. Impossibile non parlare poi del Festival di Sanremo: “ne ho fatti 39 e non l’ho mai considerato una condanna, è lo specchio del nostro Paese”. Amante di Sanremo e della buona musica italiana, Mollica non nasconde di avere una predilezione per due voci: “Mina e Celentano.

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