Il campione del ciclismo Vincenzo Nibali, dopo aver trascorso quindici anni della sua vita sopra la sella di una bicicletta, ha deciso di ritirarsi dalle gare e dedicarsi a un piano molto ambizioso. A Zurigo, dove vive ormai da qualche anno con la sua famiglia, ha presentato il progetto Q36.5 Pro Cycling Team e soprattutto ha mostrato la maglia e gli sponsor. A Vincenzo Nibali è stato affidato il compito di consulente e ambasciatore della squadra. Intervistato da Avvenire ha spiegato qual è il suo ruolo.



Vincenzo Nibali dovrà favorire la crescita di nuovi talenti per sviluppare progetti e prodotti con le aziende che hanno deciso di far parte di questo progetto. Il team è composto da ventitré ragazzi di tredici nazionalità diverse, perché come ha dichiarato Vincenzo Nibali, il ciclismo è uno sport globale e il suo compito è di fare da collante e portare la sua esperienza. Questo nuovo incarico non lo allontanerà del tutto dal ciclismo. Per Vincenzo Nibali la bicicletta è un mezzo che lo invita alla riflessione. Ogni volta che sente il bisogno di scaricare lo stress o semplicemente per riflettere e prendere decisioni importanti, sale sulla sua due ruote e si lancia nella corsa.



Vincenzo Nibali: dalla bicicletta alla ricerca di nuovi talenti del ciclismo

Una giornata tipo per Vincenzo Nibali consiste nell’alzarsi presto la mattina, fare colazione e rispondere a mail e telefonate davanti al computer. Questo lavoro è più stressante del precedente, perché prima il suo unico compito era quello di allenarsi e poteva contare sul supporto della squadra, ora è lui che deve organizzare il lavoro agli altri. Questo ultimo mese è stato impegnativo per Vincenzo Nibali, dopo l’annuncio del suo ritiro dalle corse, in tanti lo hanno festeggiato, ma alla fine stava per chiudersi una gradevole parentesi della sua vita e andava fatto con tutti gli onori.



Vincenzo Nibali ha lasciato la Sicilia all’età di quindici anni per trasferirsi a Mastromarco, in Toscana, dove ha iniziato ad apprendere il mestiere da ciclista. C’è riuscito vincendo due Giri, un Tour, una Vuelta, due Lombardia, una Sanremo, due Tirreno, due Tour Nazionali. Il momento più magico è stato il primo Giro d’Italia, il Tour de France e poi la Sanremo: una competizione non nelle sue corde, ma vinta con un colpo d’effetto che ha sorpreso anche lui. Nella sua carriera ci sono stati momenti difficili come alcuni incidenti che lo hanno messo a dura prova. Oggi è preoccupato per i tanti ciclisti che muoiono sulle strade e chiede un aggiornamento del codice della strada e un maggior senso di responsabilità da parte di automobilisti e ciclisti.