A “Storie Italiane” si è parlato nuovamente di Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore di 53 anni che nei giorni scorsi ha esploso dal terrazzo della sua abitazione undici colpi di pistola contro Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, due giovani di 27 e 26 anni, tra loro cugini, che erano a bordo della loro automobile, una Fiat Panda, in prossimità dell’abitazione di Ercolano. Dalle indagini è emerso che la macchina era in moto e si stava allontanando dal luogo, quando i proiettili hanno raggiunto i ragazzi, purtroppo deceduti entrambi.
Palumbo ha affermato di averli scambiati per ladri, ma in questo momento si trova detenuto nel carcere di Poggioreale. Come riferito dall’inviato Edoardo Lucarelli, l’uomo aveva tre armi regolarmente registrate: “Erano tre fucili da caccia, essendo lui un cacciatore, e una pistola calibro 40, che deteneva legalmente e teneva sotto il letto, perché il 4 settembre aveva subìto un furto che l’aveva lasciato particolarmente turbato. Ci sono però dubbi sulla ricostruzione degli accadimenti da lui riferita. Ripetiamo che undici sono stati i colpi sparati, quindi ha scaricato quasi l’intero caricatore”.
VINCENZO PALUMBO: “L’ALLARME NON HA MAI SUONATO”
Come stabilito dagli inquirenti, i proiettili sono stati sparati dal terrazzo della villetta di Palumbo, dunque dall’alto verso il basso, in posizione avvantaggiata e con il chiaro intento di uccidere, ha scritto il Gip nel documento da lui sottoscritto. C’è poi un altro elemento, illustrato da Edoardo Lucarelli: “Lui dice di avere sentito l’allarme suonare. Le perizie tecniche però hanno dimostrato che l’allarme era stato inserito alle 22.52 ed è stato disinserito alle 00.28. I colpi sono stati sparati tra le 00.25 e le 00.28. L’allarme non ha mai suonato”.
Intanto, è giunta comunicazione che saranno celebrati nella giornata di domani, giovedì 4 novembre 2021, i funerali dei due cugini dall’arcivescovo di Napoli a Portici, più o meno intorno alle ore 16.