La seconda volta, almeno per Sandro Veronesi, che nega al collega Gianrico Carofiglio (alla sua seconda partecipazione in qualità di finalista senza però vincere) la gioia del trionfo: è il romanzo “Il colibrì” il libro che si è aggiudicato ieri l’ambito Premio Strega 2020. E si tratta di una vittoria anche per La Nave di Teseo, la casa editrice più giovane tra quelle presenti alla premiazione che ha visto lo scrittore toscano finire primo nella classifica della 74esima edizione del premio letterario più ambito con ben 200 preferenze, 70 in più del pugliese ed ex magistrato Carofiglio che era in lizza con “La misura del tempo”, edito per i tipi di Einaudi; terzo posto invece per la napoletana Valeria Parrella, autrice di “Almerina” (sempre Einaudi) che alla fine ha raccolto 86 voti. Come accennato, per Veronesi si tratta del bis a 15 anni di distanza dal primo successo con “Caos Calmo” e con questo premio il 61enne di Firenze è riuscito a eguagliare il record di due vittorie che apparteneva in solitaria a Paolo Volponi. (agg. di R. G. Flore)



COMPLETANO IL PODIO CAROFIGLIO E LA PARRELLA

Il vincitore del Premio Strega 2020, primo nella classifica finale, è Sandro Veronesi. Un traguardo decisamente meritevole d’attenzione il suo, in quanto l’autore ha vinto per la seconda volta il prestigioso riconoscimento dopo “Caos Calmo”, grazie al suo libro “Il Colibrì” pubblicato da La Nave di Teseo. 200 i voti ottenuti dallo scrittore toscano, che ha superato in classifica Gianrico Carofiglio con “La misura del tempo” (Einaudi) con 132 voti, quindi Valeria Parrella, Almarina (Einaudi), con 86 voti, Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli) con 70 voti, Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori) con 67 voti, e infine, Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri) con 50 voti. Un annuncio che è arrivato oltre la mezzanotte in diretta tv su Rai Tre, canale della televisione pubblica che ha seguito la cerimonia tenutasi al Ninfeo del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma.



VINCITORE E CLASSIFICA PREMIO STREGA 2020, LA SODDISFAZIONE DI VERONESI

Soddisfatto ovviamente Veronesi nel commentare il premio ottenuto: «Nel 2006 quando ho vinto per la prima volta il premio Strega diluviava – le parole riportate dal quotidiano La Stampa – era un’ edizione particolare. Anche questa è un’edizione molto speciale. Io rendo bene in condizioni estreme. Ed è un tratto degli italiani dare il meglio sé nelle situazioni più difficili. Sono un italiano vero». Lo scrittore ha dedicato la vittoria anche a suo padre, che gli ha ispirato la frase conclusiva del romanzo “Preghiamo per tutte le navi in mare”. «Era una frase che mio padre diceva – ha spiegato – quando con la sua imbarcazione prendeva il largo. E io dedico questo libro anche a coloro che sono in mare e che cercano ospitalità nei nostri porti. Sono felice di avere vinto nuovamente lo Strega perché, inutile negarlo, è il più importante riconoscimento italiano. E sono soddisfatto di aver tagliato il traguardo con ‘Il colibrì’ perché è un libro sul dolore, che insegna anche a reagire alla sofferenza e a ricavarne energie vitali».

Leggi anche