Antonio Scurati è il vincitore del Premio Strega 2019 con il suo “M. Il figlio del secolo”: l’autore di origini napoletane ha raccolto 228 voti, ottenendo così la vittoria alla terza partecipazione alla rassegna letteraria. Intervenuto ai microfoni dell’Agenzia Vista, ha commentato: «Bisogna leggere libri, cercare di conoscere e capire. Il più alto godimento dell’uomo è la conoscenza, è ciò che cerco di insegnare ai miei studenti. La conoscenza e il dovere non sono un dovere ma un piacere: ti insegnano a stare al mondo». Prosegue lo scrittore: «Si deve fare di più, bisogna cambiare questa legge sul libro che non va bene così com’è. Stiamo attraversando una soglia epocale: i nostri studenti fanno fatica dal punto di vista cognitivo, immersi nel mondo digitale, a leggere un libro, la lettura profonda non rientra più nelle loro capacità cognitive. Questo è qualcosa che va contrastato. Sarebbe una perdita gravissima per la specie umana». Conclude Antonio Scurati: «Un romanzo è la possibilità che tu hai di vivere altre vite, di immedesimarsi nella vita degli altri, di soffrire e gioire per la sofferenza degli altri, significa essere umani». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ANTONIO SCURATI HA VINTO IL PREMIO STREGA 2019
Il Premio Strega 2019 è stato vinto da Antonio Scurati, grazie al suo “M. Il figlio del secolo”, romanzo storico edito da Bompiani incentrato sull’ascesa di Benito Mussolini e del fascismo. Come ricorda Repubblica, confermati i pronostici della vigilia, grazie anche ad un romanzo che ha ottenuto un grande successo a livello commerciale, con più di 120mila copie vendute in tutta Italia, ma anche e soprattutto di critica. «Sono felice della vittoria ma sono anche molto contento che altri italiani leggeranno questo libro. Potranno conoscere meglio la nostra storia: con la speranza che non si ripeta, anche in forme diverse», le parole dell’autore dopo la premiazione, giunta grazie a 228 voti ottenuti, ben 101 voti in più rispetto alla seconda classifica, Benedetta Cibrario con il suo “Il rumore del mondo” (Mondadori). Gradino più basso del podio invece per “Fedeltà” (Einaudi) di Marco Missiroli, con 91 voti, mentre Claudia Durastanti (“La straniera”) e Nadia Terranova (“Addio fantasmi”), hanno completato la top 5. «Dedico la vittoria ai nostri nonni e ai nostri padri – ha aggiunto e concluso Scurati – che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che poi fra loro trovarono il coraggio di combatterlo. Vorrei dedicare il Premio anche ai nostri figli con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto 100 anni fa. Una dedica speciale a mia figlia Lucia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Chi ha vinto il Premio Strega 2019?
Il premio strega verrà consegnato nella giornata di oggi, giovedì 4 luglio 2019. Chi sarà il vincitore? Difficile poterlo dire così anticipatamente, ma possiamo di certo fare qualche piccolo pronostico e darvi tutte le informazioni del caso. Nella cinquina ci sono tre autrici: Nadia Terranova con “Addio Fantasmi” (Einaudi Stile Libero), Claudia Durastanti con “La straniera” (La Nave di Teseo), Benedetta Cibrario con “Il rumore del mondo” (Mondadori) e due autori, Antonio Scurati con “M – Il figlio del secolo” (Bompiani) e Marco Missiroli con “Fedeltà” (Einaudi). Lo scorso anno il premio è finito nelle mani di Helena Janeczek con il romanzo “La ragazza con la Leica”. Numeri. I componenti della giuria anche questo anno saranno 660. Inizialmente proprio loro hanno avuto il compito di scegliere una dozzina di semifinalisti. Lo scorso 12 giugno poi, sono stati selezionati i 5 finalisti. Tra loro: 400 Amici della domenica (Add), 200 votanti all’estero, 40 lettori selezionati da 20 librerie e 20 voti collettivi.
Premio Strega 2019: pronostici sul possibile vincitore
Il Premio Strega come tradizione insegna, viene consegnato il primo giovedì del mese di luglio. Questo è senza dubbio uno dei riconoscimenti più ambiti del nostro belpaese. Conosciuto anche in Europa e nel resto del mondo, ha lanciato un numero davvero incredibile di scrittori italiani. Nel ninfeo di Villa Giulia a Roma, si proclama ogni anno il vincitore. Solamente per la 70esima edizione del premio, nel 2016, la premiazione si era trasferita nell’Auditorium Parco della Musica. Ma dal 2017 è tornata nella tradizionale autentica sede. La cinquina di finalisti era quella attesa “tranne che per l’ingresso abbastanza trionfale di Durastanti, che ha avuto molti voti: dei due candidati della Nave di Teseo, a sorpresa, è arrivata in finale escludendo Mauro Covacich, che è un autore più affermato e noto e si pensava potesse essere lui a entrare nella cinquina. Per il resto, con l’eccezione del libro di Marco Missiroli, che è un’indagine sui sentimenti e sull’ambiguità che c’è nel rapporto tra i sessi”, ha confidato Saverio Simonelli, vicecaporedattore di Tv2000 e Amico della domenica da tre anni intervistato da agensir.it.