La vera sorpresa nella notte degli Oscar 2020 a Los Angeles è stata rappresentata da Parasite, il film del sudcoreano Bong Joon-ho che ha fatto incetta di statuette portandosi a casa l’ambito premio di Miglior Film. La pellicola si è portata a casa, tra le altre, anche la statuetta come miglior film straniero, migliore sceneggiatura originale e miglior regia entrando di fatto nella storia dal momento che è stato il primo film in lingua non inglese a trionfare. Delusione per 1917, il favorito della vigilia, al quale sono andati due premi tecnici (sonoro ed effetti speciali) e la miglior fotografia di Roger Deakins. Fuori dalla rosa dei premi invece The Irishman di Martin Scorsese nonostante le dieci candidature e sebbene sia stato nominato in diverse occasioni dai premiati, tra cui dal regista di Parasite. Il premio per Migliori attori protagonisti è andato rispettivamente a Joaquin Phoenix (protagonista di un discorso intenso in cui ha ricordato anche il fratello morto) e Renee Zellweger, mentre quello per Migliori attori non protagonisti a Brad Pitt e Laura Dern. Renee Zellweger, in particolare, ha ringraziato per il secondo Oscar della carriera dicendosi “orgogliosa di aver potuto celebrare Judy Garland. Sono i migliori di noi a ispirarci, donne e uomini coraggiosi, eroi non sempre celebrati”.
OSCAR 2020, VINCITORI: TUTTI I PREMI ASSEGNATI
In merito al bilancio finale agli Oscar 2020, due statuette sono andate a Quentin Tarantino e “C’era una volta a… Hollywood” (Attore non protagonista a Pitt e migliore scenografia) nonostante le dieci candidature, e sempre due su undici nomination per Joker di Todd Phillips. Tra gli altri vincitori anche Elton John che ha conquistato la statuetta per la miglior canzone originale di “Rocketman”, Jacqueline Durran per i costumi di “Piccole Donne”. Delusione per Netflix che era protagonista con ben 24 candidature. Oltre a Laura Dern, infatti, il colosso dello streaming ha vinto con il documentario “American Factory” prodotto da Michelle e Barack Obama. I due si sono congratulati con i registi “per aver raccontato una storia così complessa e commovente sulle conseguenze molto umane del difficile cambiamento economica”. A vincere per la colonna sonora è stata una donna, l’islandese Hildur Guonadottir per Joker, guadagnandosi anche una standing ovation dalla platea: “abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce” ha detto, rivolgendo un importante messaggio alle donne.