VINICIUS PIANGE: “LA MANCANZA DI SANZIONE È FRUSTRANTE”
Durante la conferenza stampa in occasione di Spagna Brasile, Vinicius è scoppiato in lacrime. L’argomento razzismo attanaglia l’asso del Real Madrid da troppo tempo e questa volta non ha trattenuto tutta la rabbia e la delusione davanti ai giornalisti. Per lui questa non è una partita come le altre: nato a Rio de Janeiro, Vini vive e gioca in Spagna dal 2018 e proprio al Bernabeu, sede della sfida amichevole di stasera, è passato da ragazzo prodigio a top player.
“Giocare a calcio è molto importante – racconta Vinicius – ma è anche molto importante la lotta al razzismo, che le persone di colore abbiano una vita normale. Se così fosse andrei alle partite concentrato solo per giocare. L’unico mio desiderio è continuare a giocare e che tutti abbiano una vita normale”. Richieste che dovrebbero essere normali, ma a quanto pare non lo sono ancora.
LA DELUSIONE DI VINICIUS “HO SEMPRE MENO VOGLIA DI GIOCARE”
Vinicius ha proseguito la propria conferenza stampa rivelando di avere sempre meno voglia di giocare non trovando sostegno in questa lotta al razzismo e non vedendo sanzioni verso i colpevoli. Solo ultimamente, i tifosi dell’Atletico Madrid hanno intonato un coro becero fuori dallo stadio: “Vinicius chimpancé”che non è passato inosservato al diretto interessato.
Per quanto non esistano episodi di Serie A e Serie B quando si parla di razzismo, quello che è accaduto a Valencia nel maggio del 2023 rimane una delle peggiori pagine dello sport spagnolo. Allo stadio Mestalla, durante la partita contro il Real Madrid, una parte di tifosi del Valencia ha insultato ripetutamente Vinicius. Il brasiliano, stanco del razzismo nei suoi confronti, ha richiamato l’attenzione dell’arbitro indicando il tifoso pretendendo l’allontanamento. La gara fu prima è sospesa, con Vinicius che minacciava di non tornare in campo e Ancelotti che cercava di calmarlo seppur prendendo le sue parti, come accaduto in conferenza stampa post partita.
“IO DEVO MIGLIORARE”
Un aspetto molto importante è non paragonare l’atteggiamento a tratti snervante di Vinicius con gli insulti razzisti. Lo stesso nativo di Rio ha ammesso di dover fare un passo avanti a livello caratteriale: “Certo ho molto da migliorare, ho ancora 23 anni, ed è un progresso naturale”. Ovviamente però c’è una netta differenza tra l’essere infastiditi calcisticamente da un giocatore e l’insulto discriminatorio.
Vinicius ha poi rassicurato i tifosi del Real Madrid dicendo di voler continuare a Madrid, spiegando che la Spagna non è un Paese razzista e che purtroppo questa piaga è presente ovunque. Ha aggiunto che andarsene dalla capitale spagnola sarebbe darla vinta alle persone razziste ancora presenti negli stadi e non solo. Infine, Vinicius ha voluto ringraziare la sua famiglia, i suoi tifosi e tutto il Real Madrid che ha sempre preso le sue parti, dal presidente all’allenatore passando per i compagni, tutti in prima linea per combattere il razzismo.