A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, si è parlato nuovamente della morte di Vinitha Nicolò, barista di 39 anni e mamma di due bambine, trovata priva di vita in un burrone, sul greto del Rio Pongaiola, in provincia di Trento. È stata vista l’ultima volta la sera del 28 settembre e la Procura di Trento ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio. Stando a quanto riferito da una testimone che ha parlato con voce e volto camuffati nel corso del programma Rai, negli ultimi frangenti della sua esistenza la vittima sarebbe stata in compagnia di un uomo.
Quest’ultimo, quella sera, avrebbe contattato telefonicamente una ragazza con cui la testimone stava cenando e le avrebbe detto che “Vinitha non è più con me, ha tirato il freno a mano della macchina ed è scesa”. Il diretto interessato avrebbe anche aggiunto di non sapere dove fosse la donna in quel momento, per poi concludere la chiamata.
VINITHA NICOLÒ, LA TESTIMONIANZA DELL’AMICA: “UNA TRAGEDIA INENARRABILE”
La persona intervistata in anonimo da “Storie Italiane”, ha chiarito che la sera della sparizione di Vinitha Nicolò “eravamo più agitati noi… A me quell’uomo non sembrava preoccupato. Noi tre amici ci siamo subito mossi e siamo andati dove abbiamo potuto. Siamo scesi anche un paio di volte con la torcia dei cellulari per capire se la vedevamo. Lei era comunque una mamma e, di conseguenza, al gesto volontario io non credo”.
La testimone ha concluso dicendo: “Se tu vieni lasciata o ti allontani volontariamente in un bosco o in una campagna di notte… Personalmente non lo farei: la sera, l’umidità… Una donna non può essere lasciata da nessuna parte da sola la sera! Ai genitori di Vinitha io non posso che dire che è un dolore immenso. Penso anche ai figli che rimangono senza la loro mamma… È una tragedia inenarrabile”.