Una cosa è l’uso, un’altra l’abuso. Questa la ratio accolta dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (COMENVI) del Parlamento europeo, chiamata a esprimersi sul rapporto presentato da Erik Poulsen, deputato danese del gruppo Renew, in merito alle linee guida da adottare per la prevenzione delle cosiddette malattie non trasmissibili (NCD), definizione che comprende le patologie cardiovascolari e respiratorie croniche, il diabete, l’obesità, i disturbi mentali o il cancro.
La Commissione ha infatti approvato con 63 voti a favore, 2 contrari e 5 astenuti gli emendamenti voluti dai produttori vitivinicoli, che puntavano proprio a indicare non nel consumo moderato ed equilibrato delle bevande alcoliche, ma nell’eccesso della loro assunzione un comportamento alimentare capace di favorire l’insorgere delle NCD. Si è così arrivati a una mediazione tra gli interessi delle categorie agroalimentari e la tutela della salute.
Un punto nevralgico dal momento che le malattie non trasmissibili sono responsabili del 90% dei decessi nei Paesi dell’Ue, ai quali costano complessivamente in spesa sanitaria 115 miliardi di euro, ovvero lo 0,8% del Pil annuo.
“Accogliamo con soddisfazione l’esito della votazione – commenta Micaela Pallini, Presidente Federvini – raggiunto anche grazie al prezioso contributo della delegazione italiana e lo consideriamo un importante tassello nel percorso verso la revisione della dichiarazione politica delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili, in calendario per l’estate del 2025”.
Incassato il semaforo verde della COMENVI, ora la parola passa all’Assemblea plenaria, il cui voto è atteso per l’11 dicembre.
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