Gli ex dirigenti della squadra di basket Viola Reggio Calabria, nota società della città dello Stretto, andranno a processo. I reati contestati, come si legge sul sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa, sono quelli di truffa e false comunicazioni in bilancio. Nel dettaglio, gli imputati sono l’ex presidente Raffaele Monastero, l’ex consigliere delegato Francesco Terranova, e infine, gli ex soci e amministratori di fatto Cesare Giovanni Muscolino e Giuseppe Campisi.
La decisione di rinviare al giudizio i quattro ex dirigenti della Viola Reggio Calabria è stata comunicata dal giudice per l’udienza preliminare Vincenzo Quaranta, dopo aver accolto la richiesta di Andrea Sodani, il sostituto procuratore. Si sta quindi per chiudere una vicenda che era iniziata con la denuncia presentata da Aurelio Coppolino, titolare di una agenzia di comunicazione, dal 2010 al 2015 fu al Basket Barcellona e Orlandina Basket, e che aveva comprato proprio la Viola Reggio Calabria basket a luglio del 2018.
VIOLA REGGIO CALABRIA, COSA SI LEGGE NEL CAPO DI IMPUTAZIONE
Secondo la Procura, Coppolino sarebbe stato indotto in errore dal gruppo di indagati che non lo avrebbero informato della situazione economica e della società e precisamente “in ordine alla reale consistenza delle passività della società, – quanto si legge nel capo di imputazione cime riporta l’Ansa – determinando l’acquisto dell’intero capitale sociale al prezzo di 900 euro, senza manlevare la società dai debiti maturati nei confronti della Città metropolitana di Reggio Calabria per 825mila euro e del Comune di Reggio Calabria per 112mila euro”.
Stando agli inquirenti, gli ex dirigenti della Viola avrebbero omesso “consapevolmente di riportare nelle passività dello stato patrimoniale del bilancio” i debiti maturati con i due enti pubblici per l’utilizzo dell’impianto sportivo Pianeta Viola e del PalaCalafiore. Il processo per i quattro scatterà fra poco più di un mese, precisamente il prossimo 9 maggio. La vicenda della compagine di pallacanestro reggina tenne con il fiato sospeso migliaia di tifosi della stessa società di basket: ora si sta per mettere la parola fine.