Una ex dipendente interinale della Croce Rossa, dalla primavera del 2010 all’autunno del 2011, è stata violentata dal coordinatore dei volontari. A distanza di 13 anni dai fatti e dopo sei gradi di giustizia, l’uomo è stato condannato a 3 anni e 8 mesi. “Doveva andare così, era giusto. Non ho cercato vendetta, ma giustizia. Mi interessava che lui venisse punito per ciò che mi ha fatto. Mi ha tolto tutto: l’anima, il cuore, la vita, il lavoro, la dignità. È stato come morire”, ha affermato la vittima a La Repubblica.



I giudici dei primi gradi della magistratura non avevano ritenuto credibile la versione della donna e avevano assolto l’imputato, ma la sentenza è stata successivamente ribaltata. “Mi hanno accusato di calunnia. Il mio procedimento è stato archiviato. Non è stato semplice, ma è stato ancora più difficile raccontare la mia storia, quello che ho subito, davanti a persone che non conoscevo e che mi chiedevano particolari impossibili da ricordare”, ha ricordato.



Violentata per un anno da collega: il Tribunale le rende giustizia dopo 13 anni

Gli episodi in cui la donna è stata violentata nel corso di un anno dal collega, secondo quanto ricostruito nel corso del processo, sarebbero stati una decina. “Tra noi non c’è mai stata nessuna confidenza. Durante un turno insieme, una sera, ha iniziato a fare degli apprezzamenti. Subito non ci ho dato un gran peso, poi ho capito che non era un gioco”, ha raccontato.

L’uomo avrebbe usato il suo ruolo da superiore all’interno della Croce Rossa per pressarla psicologicamente ed evitare che lo denunciasse. “Di lui avevo paura. Mi minacciava, mi ricattava. Mi diceva che mi avrebbe fatto lasciare il lavoro. Io mi ero appena separata, avevo una figlia piccola. Il lavoro per me era fondamentale. Lui aveva potere in quell’ambiente”. Alla fine a convincerla a chiedere aiuto sono stati proprio gli altri colleghi. “Mi ero confidata con alcuni di loro, che mi hanno spinta a presentarmi in questura. All’inizio volevo solo parlare, confrontarmi. Poi la vicenda è finita in tribunale”.