Aumento di pena e arresto in flagranza differita: sono due delle novità previste dal disegno di legge approvato dalla Camera riguardo la violenza domestica. Il testo, che ora passa al Senato, dà più spazio alla prevenzione. Può esultare la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, secondo cui tale legge è «efficace e salvavita», ma soddisfazione hanno espresso i parlamentari di tutti gli schieramenti, anche Laura Boldrini e Sara Ferrari (Pd), Carolina Varchi (Fratelli d’Italia) e Licia Ronzulli (Forza Italia). Il provvedimento, come evidenziato dal Sole 24 Ore, interviene su una pluralità di fronti, ma segue la scia del Codice Rosso.
L’obiettivo è quello di rafforzare le misure che tutelano le vittime e “rinforzare” quelle per impedire i contatti con le figure più indiziate di poter commettere reati “tipici”. L’anno scorso dei 319 omicidi commessi, 104 hanno avuto una donna come vittima e sono stati commessi in un contesto familiare o, comunque, affettivo. Inoltre, si estende l’applicabilità della misura dell’ammonimento del questore anche a fatti riconducibili ai reati, consumati o tentati, di violenza privata, minaccia aggravata, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio e danneggiamento.
VIOLENZA DOMESTICA: AMMONIMENTO E SORVEGLIANZA SPECIALE
Sempre in ambito di violenza domestica, se il soggetto è già ammonito, fino ad un terzo l’aumento di pena per quanto riguarda i reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia grave, violazione di domicilio, danneggiamento, stalking e revenge porn. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, la norma si applica anche nel caso in cui la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato adottato l’ammonimento. Per i reati suscettibili di ammonimento ordinariamente procedibili a querela, se commessi da soggetto già ammonito, è prevista la procedibilità d’ufficio. Modifiche al Codice antimafia: estesa l’applicabilità da parte dell’autorità giudiziaria delle misure di prevenzione personali ai soggetti indiziati dei reati di omicidio, lesioni gravi se aggravate dal legame familiare o affettivo, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, violenza sessuale.
Per quanto riguarda i più gravi reati di violenza domestica, c’è la sorveglianza speciale con il braccialetto, lasciando il consenso dell’interessato, ma stabilendo che, in caso di diniego, la durata della misura non debba essere inferiore ai tre anni, con obbligo di presentazione periodica all’autorità di pubblica sicurezza e imposizione dell’obbligo o divieto di soggiorno. Infine, carcere da 1 a 5 anni e arresto anche fuori dei casi di flagranza in caso di violazione dei provvedimenti d’urgenza, come il divieto di avvicinamento.