Da anni mi porto dentro un peso, un sacerdote di cui mi fidavo ha abusato di me“. E’ questa la frase, pronunciata da un giovane di 27 anni davanti agli agenti della squadra mobile di Enna, che ha incastrato don Giuseppe Rugolo, 40 anni, sacerdote molto noto nella città siciliana per il suo impegno con i giovani. Il prelato è stato arrestato questa mattina con le accuse di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni: come riportato da “La Repubblica”, gli è stato notificato un provvedimento di arresti domiciliari a Ferrara, dov’era stato trasferito da qualche tempo, dopo che le accuse del giovane hanno trovato riscontro nelle indagini condotte dalla polizia. Secondo la procura, i fatti si sarebbero verificati quando don Giuseppe Rugolo era seminarista e anche dopo la sua ordinazione. Al sacerdote è stata contestata anche l’aggravante di aver approfittato delle vittime a lui affidate “per ragioni di istruzione ed educazione alla religione cattolica“.



SACERDOTE DI ENNA ARRESTATO PER VIOLENZA SESSUALE

Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta firmata dal procuratore Massimo Palmeri e dai sostituti Stefania Leonte e Orazio Longo. Nel capo d’accusa viene elencata una violenza sessuale, mentre due sarebbero le vittime dell’altro reato contestato, il 609 quater, “atti sessuali con minorenne”. La squadra mobile di Enna, diretta da Nino Ciavola, dopo che il caso è diventato pubblico, ha raccolto le testimonianze di altri giovani. Quella di don Giuseppe Rugolo è una vicenda che rischia di diventare fonte d’imbarazzo per il Vaticano: già due anni fa, infatti, la Chiesa aveva archiviato l’indagine nei confronti del prete accusato di aver abusato di un giovane di Enna. Il caso era stato chiuso per, motivazione formale, un “difetto di competenza“: all’epoca dei fatti, il prete era ancora seminarista e dunque non sottoposto alla giurisdizione ecclesiale. La denuncia della vittima alla polizia e il clamore mediatico suscitato dalla vicenda hanno spinto il Vaticano a chiedere informazioni sul caso al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana. Anche il procuratore di Enna, Massimo Palmeri, scrive Repubblica, ha convocato il vescovo, come persona informata sui fatti.

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