La possibilità di subire violenza sessuale è direttamente proporzionata all’abuso di alcol. A rivelarlo è un recente report “La violenza è solubile in alcol” elaborato dalle avvocatesse Valentina Guerrisi e Giada Caprini dello studio legale di Roberto De Vita. Il documento mostra come l’abuso di droghe e alcol porta all’aumento dei fenomeni di violenza, specie tra adolescenti e giovani. Nel report vengono citati istituti di ricerca statunitensi e dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, che mostrerebbero proprio uno stretto legame tra i due fenomeni.



“Gli studi sul coinvolgimento dell’alcol nella perpetrazione di aggressioni sessuali da parte di giovani maschi hanno riscontrato una forte connessione: un’indagine in 10 paesi dell’Europa centrale e meridionale ha rilevato che sia l’aggressione sessuale che la vittimizzazione sessuale sono associate al bere in combinazione con il sesso”, si legge nel report, che poi prosegue: “Gli studi hanno evidenziato una serie di collegamenti tra l’uso di sostanze e il rischio di subire un’aggressione sessuale. All’aumento di vulnerabilità che ne deriva, infatti, si aggiunge nella maggior parte dei casi una condizione di “incapacitazione”: l’effetto delle sostanze può abbassare le inibizioni e il livello di attenzione, mettendo a rischio la capacità di riconoscere situazioni pericolose e di prendere decisioni consapevoli”.



Violenza sessuale: droghe e alcol utilizzate nello “stupro indotto”

Bere o fare uso di droghe può aumentare il rischio di violenza sessuale, come sottolinea un recente report dal titolo “La violenza è solubile in alcol”. Nel rapporto si legge: “La cosiddetta “alcohol miopia” può portare la vittima a focalizzare l’attenzione su segnali sociali prevalenti (il divertimento, la maggiore disinibizione nelle relazioni sociali, etc.) piuttosto che su quelli di rischio meno evidenti”. Non è però l’unico aspetto da sottolineare: “In alcuni casi, gli aggressori possono utilizzare droghe o alcol per rendere le vittime incapaci di resistere o proteggersi da un’aggressione sessuale. Questa pratica – si legge nella ricerca – è spesso indicata come “stupro indotto””. Infine, l’alcol può amplificare gli effetti sedativi e di compromissione della memoria.



Il fenomeno si è ulteriormente acuito nel corso della pandemia, anche a causa dell’aumento del cosiddetto“marketing dell’alcol”: ormai è sempre più facile reperire sostanze stupefacenti e alcolici, anche per i minori: tutto ciò ha aumentato l’accettabilità del loro consumo. Inoltre, un recente studio dell’American Addiction Centers ha spiegato come l’uso di droga e alcol è presente nei casi di abuso domestico in una percentuale che varia dal 40% al 60%. Circa 300.000 vittime ogni anno riferiscono di aver subito aggressioni da parte di persone ubriache.