Tutti e 40 i milioni di euro destinate alle opposizioni di governo per i correttivi della legge di bilancio sono stati stanziati a favore di politiche contro la violenza sulle donne. Un maxi pacchetto di emendamenti che punta a rafforzare le misure a favore delle vittime di violenza, tramite un aumento del cosiddetto reddito di libertà, nuovi sconti contributivi per i datori di lavoro e il finanziamento di case rifugio protette e sicure.
Importante, tra gli emendamenti contro la violenza sulle donne, è l’aumento cospicuo del reddito di libertà10 milioni per gli anni dal 2024 al 2026, che saranno poi gestiti dalle Regioni in base alle disposizioni dei ministeri per le Pari Opportunità, del Lavoro e dell’Economia. Nello stesso periodo tra il 24 e il 26, poi, è stato aumentato il fondo per i centri di riabilitazione e recupero per gli autori di violenza sulle donne, mentre sono stati stanziati altri 5 milioni per la realizzazione di nuovi centri. Inoltre, è stato aumentato di 3 milioni annui lo stanziamento a favore delle politiche per la prevenzione della violenza.
Sconti contribuitivi e case rifugio per le donne vittime di violenza
Oltre agli importanti aumenti nei fondi a disposizione di diverse politiche già attive contro la violenza sulle donne, nel maxi emendamento alla Manovra sono stati previsti anche due nuovi, importanti, punti. Il primo sono degli sconti contributivi per i datori di lavoro che assumono le vittime di violenza disoccupate e beneficiarie del reddito di libertà, fino ad un massimo annuo di 8mila euro per un massimo di 24 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato (12 mesi per i contratti a termine, 18 per le assunzioni da determinato a indeterminato).
Infine, il secondo e più oneroso punto nuovo dell’emendamento contro la violenza sulle donne da parte delle opposizioni riguarda le case rifugio. Sono stati, infatti, stanziati 60 milioni di euro (20 annui nel prossimo triennio) per la realizzazione e l’acquisto di strutture protette e sicure destinate alle vittime di violenza e ai loro figli, nelle quali riceveranno assistenza, vitto e alloggio in modo completamente gratuito. L’accesso a tali strutture potrà essere richiesto direttamente dalle donne vittime di violenza, oppure indirettamente disposto da pronto soccorso, 1522, servizi sociali e forze dell’ordine.