In riferimento alle violenze in piazza Duomo a Milano, a Capodanno, è spuntata la denuncia di una nuova vittima, la decima in tutto. A “Storie Italiane”, l’inviato Alessandro Politi ha raccolto la testimonianza del fidanzato di una delle ragazze molestate: “Fino a tre gironi fa stavamo entrambi nelle condizioni peggiori, sia mentalmente, sia fisicamente. Oggi stiamo meglio, soprattutto lei, che ha deciso di andare dai carabinieri a raccontare cosa fosse successo. Quella sera di Capodanno abbiamo preso una stanza e prima di uscire ho deciso di lasciare le chiavi della macchina e il portafoglio in stanza, portando con me solo il telefono e i soldi. Abbiamo preso il tram e lì c’è stata una rissa tra un cittadino marocchino e un cittadino egiziano. Lo posso dire perché io sono di origine marocchina, quindi capivo la loro lingua. Poi, a mezzanotte e 40 stavamo andando al Duomo”.
La narrazione prosegue con nuovi, agghiaccianti dettagli: “Io e la mia ragazza stavamo camminando tranquillamente, quando 6 o 7 persone esaltate mi hanno detto buon anno e io ho risposto. Ci hanno preso per mano e abbiamo cominciato a saltare tutti insieme, pensavo solo per festeggiare. Subito si sono aggiunte altre 10, 20, 30 persone. Si è creato un cerchio attorno a noi”.
VIOLENZE DI CAPODANNO IN PIAZZA DUOMO: “SBUCAVANO MANI DA TUTTE LE PARTI”
Il fidanzato di una delle giovani vittime di violenze in piazza Duomo, a “Storie Italiane” ha aggiunto: “A un certo punto la mia ragazza è stata sollevata e hanno iniziata a toccarla da sotto in parti dove non dovevano toccare. Lei aveva la borsa e cercava di difendersi. Io sono stato allontanato dalla polizia, ho iniziato a urlare che mi era stato rubato il cellulare e che la mia ragazza era in mano loro”.
Il ragazzo ha quindi concluso, dicendo: “Mi importava soltanto raggiungere la mia ragazza, era contro un muro, in stato di choc. Non riconosceva neanche quasi più me. Sono stati gli otto minuti più brutti della mia vita, della nostra vita. Erano troppe persone, non finivano più. Sbucavano da tutte le parti”.