Virginia Marchesini è la figlia dell’indimenticabile Anna Marchesini. Dopo la morte della madre, la figlia vive nel suoi ricordo e con i suoi insegnamenti che in parte ha rivelato in occasione di un’intervista rilasciata a La Repubblica. “Mia madre mi ha lasciato l’entusiasmo, che lei sapeva riservare ad alcune amicizie. M’ha regalato l’esclusiva delle sue risate. La confessione che non mi voleva perfetta” ha detto la figlia 26 enne dell’attrice e comica scomparsa il 30 luglio 2016.  Virginia, parlando del rapporto con la madre, ha anche dichiarato: “componevo per lei, era il centro della mia vita. Mi consigliava il silenzio, il raccoglimento creativo. Poi quando avevo quattro anni e le dicevo una frase poetica in macchina, lei frenava, s’accostava e prendeva nota su un carnet”. Scrittrice e poetessa, Virginia ha anche detto sulla madre: “mi ha dato praticamente tutto. Mi ha fatto nascere, crescere, sorridere, mi ha coinvolta in attenzioni, scoperte, vacanze, tuffi, abbracci, discussioni. Mi ha educato alla moralità, alla lettura”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Virginia Marchesini: “la mamma mi consigliava silenzio e raccoglimento creativo”

Virginia Marchesini ha sempre visto nella madre Anna Marchesini il centro della sua vita. La scrittrice e poetessa componeva per lei, ma traeva anche importanti incoraggiamenti dall’attrice. “Mi consigliava il silenzio, il raccoglimento creativo”, ha detto a La Repubblica qualche tempo fa, “poi quando avevo quattro anni e le dicevo una frase poetica in macchina, lei frenava, s’accostava e prendeva nota su un carnet”. Anna è stata una madre più che presente e affettuosa, in grado di coinvolgere la figlia in ogni tipo di attività. “Mi ha educato alla moralità, alla lettura”, continua Virginia, “era bello, vederla coi suoi studenti. In genere aveva una voce flautata, lasciava che gli altri si sfogassero e poi, calma, manifestando un pensiero, faceva capire tutto con uno sguardo“. Non solo lavoro per Virginia e Anna, ma anche tanti momenti quotidiani, coccolati dal calore del focolare domestico. “Prima della rappresentazione voleva un bacio perchè le portava bene“, confessa la scrittrice, “anche in tv, ospite del programma di Fabio Fazio. Nei momenti di malinconia sdrammatizzava, rideva, imitava i suoi stessi personaggi, emanava buonumore”. E ora che la grande Marchesini non c’è più, Virginia sa di aver ricevuto un’eredità materna difficile da dimenticare e cancellare. “Mi ha lasciato l’entusiasmo“, dice, “le sue risate. M’ha regalato l’esclusiva delle sue risate. La confessione che non mi voleva perfetta”. Un legame che Virginia però non ha avuto con il padre Pasquale ‘Paki’ Valente, contro cui ha sporto denuncia per via di alcune dichiarazioni fatte sulla comica scomparsa e sulla volontà di riallacciare i rapporti con la figlia dopo tanti anni di lontananza. La poetessa infatti si è rivolta ai giudici, ha accusato il padre di aver fatto dichiarazioni diffamatorie. Fra cui quel “Testarda come sua mamma”, che Paki ha usato durante un’intervista a Domenica Live. Il caso alla fine è stato archiviato: per quanto degne di biasimo, le parole di Valente agli occhi del gip non sconfinavano nel penale.



Virginia, figlia Anna Marchesini: l’arte come forma di vita

La poesia ha sempre unito Virginia Marchesini e la madre Anna Marchesini. Comica la seconda, poetessa la prima, entrambe hanno trovato in questa forma d’arte una ragione di vita in molti anni della loro esistenza. Lo dimostra l’appendice dell’ultimo libro dell’artista scomparsa, È arrivato l’arrotino (Rizzoli), in cui sono presenti delle poesie che Anna ha scritto fra gli anni Sessanta e la fine degli ottanta. “Madre, mi manchi e sarai sempre nei miei pensieri più intimi, cercherò i tuoi occhi in qualsiasi altro sguardo umano”, ha scritto Virginia in una lettera per presentare il romanzo, pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’attrice. Oggi, lunedì 13 aprile 2020, Techetechetè trasmetterà nel primo pomeriggio uno speciale su Anna Marchesini e gli anni trascorsi con il Trio. I suoi successi in tv, quindi, molto distanti dai ricordi che Virginia ha affidato a quello scritto commovente, un’ultima lettera scritta alla madre. “Ti ricordi i nostri sorrisi?“, scrive, “E i tuoi momenti bui con cui un poeta deve convivere, le ali di un uccello in volo erano la tua immagine preferita, le ore che scrivevi, correggevi, o chiacchieravi con gli amici al telefono, il tuo sorriso e le tue risate, i tuoi giochi di parole con cui amavi parlare, raccontarti e silenziosamente esprimerti nella correzione del tuo libro, occhi gioiosi e tanto immaginativi, erano in silenzio anche i tuoi ragionamenti, la tua grinta che nascondevi per paura di offendere le persone“. Un ritratto particolare e intimo della Marchesini, impegnata a educare i giovani ad essere autonomi, madre protettiva e canterina nei confronti della figlia. “Mamma, mi manchi e sarai sempre nei miei pensieri più intimi“, conclude Virginia, “cercherò i tuoi occhi in qualsiasi altro sguardo umano, ti ricordo e ti ripenso nelle nostre cene a letto e nei nostri abbracci notturni. Ti stringe forte tua figlia, quella ragazza che hai allevato e che sempre rimarrà tua”.

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