C’è anche Ornella Vanoni fra i personaggi più azzeccati di Virginia Raffaele. La nota cantante si trasforma in un tripudio di simpatia e ingenuità grazie alle movenze della comica e alla sua volontà di farne una caricatura esagerata. Avremo modo di rivedere il siparietto nella prima serata di Rai 2 di oggi, lunedì 25 maggio 2020, grazie a Facciamo che io ero… un’altra volta. In quell’occasione, la finta Vanoni è intervenuta sul palco subito dopo l’arrivo di Patty Pravo in studio. “Stai bene? Ma che meraviglia. Ma Patty Pravo, avete capito tutti chi è lei”, dice al pubblico, “prendiamo subito due cadreghe, che io son stracca [stanca, ndr] eh”. Per facilitare la finta intervista, due ballerini introducono due sedie e per la finta Vanoni l’occasione è valida per un’altra battuta. “Ma son roba tua questi due qua?”, chiede alla cantante. “No io non li conosco, tu non te li sei ancora fatti invece“, risponde la vera Pravo.
Ornella Vanoni, l’imitazione di Virginia Raffaele
L’Ornella Vanoni di Virginia Raffaele è esilarante nell’intervista a Patty Pravo. Per la comica, insieme possono ricreare villa Jolanda, un residence per anziani. I complimenti non mancano, così come gli aneddoti. “Al mattino c’è sempre la telefonatina. Facciamo colazione e lei ha la voce da Barry White”, dice la Vanoni, “stamattina ero dal fruttivendolo e pensavo una cosa. Ma chi è che ha fatto più l’amore, io o te?”. La finta Vanoni cita poi il libro in cui ha elencato le sue storie d’amore più importanti, anche se svela di ricordare una serata con una biondina frizzante. “Ma eri te o Enzo Paolo Turchi”, chiede all’amica. La Pravo sta al gioco e risponde per le rime, ma per il pallino della Vanoni è un altro. “Ce le hai le sigarette simpatiche tu? Quelle che poi ti viene fame”, dice la Vanoni. “No, ma ho le cartine che mi ha dato Virginia“, risponde Nicoletta. Anche questo dettaglio permette alla finta Ornella di ricordare quella volta in cui Patty le ha dato una sigaretta delle sue, una di quelle simpatiche. E “Il Gino [Paoli, ndr] mi ha detto ‘Vieni che ti faccio vedere il cielo in una stanza’”.