Con un lungo posto Virginia Saba, fidanzata di Luigi di Maio, alza il velo su quello che prova in questo momento difficile un po’ come stiamo facendo tutti noi. La frenesia del mondo moderno ha lasciato il posto a solitudine e introspezione e, in particolare, proprio Virginia ha avuto modo di toccare da vicino il dolore e il dramma più profondo di questo momento avvicinandosi ad una famiglia sarda che versava in gravi condizioni e che chiedeva aiuto. Lei stessa racconta che una decina di giorni fa ha avuto modo di entrare in contatto con un ragazzo sardo residente a Bergamo insieme alla sua famiglia, un giovane con febbre alta da dieci giorni proprio come la madre. I due hanno vissuto in “quarantena” per evitare un possibile contagio al padre malato di tumore chiuso nella stanza accanto: “Ha implorato più volte che qualcuno andasse a prenderli affinché non lo contagiassero. Ma il dramma ulteriore di questi giorni prevede che se tu stai male devi curarti a casa, a meno che non abbia problemi a respirare. Non ci sono posti in ospedale… Due giorni fa finalmente la febbre del ragazzo e di sua madre è calata. Ma qualche ora dopo le condizioni del papà sono precipitate all’improvviso e un’ambulanza l’ha portato via“.
L’APPELLO DI VIRGINIA SABA SU INSTAGRAM
Il drammatico racconto di Virginia Saba continua poi rivelando che quell’uomo è morto, da solo, come spesso accade in questo periodo e che finirà per essere cremato come tutti gli altri con l’impossibilità, almeno per il momento, di tornare nella sua Sardegna per essere sepolto. Alla fine poi parte la bordata a chi in questi giorni, nonostante questi drammi, continua a pensare all’impossibilità di fare una corsetta, ai furbetti che provano a contravvenire alle regole e a chi continua a litigare per le banalità: “In questi giorni ho sentito polemiche su cosa come dove e quando…, su cosa si tiene aperto o chiuso, su chi la vuole in modo, chi nell’altro. C’è ancora tanta gente che parla e vive di cose di poco conto. Come se questa “lezione” non bastasse. Mi tappo le orecchie, imploro silenzio, buon senso, prego. E mando tutto il mio coraggio a chi deve fare delle scelte di responsabilità: forza. Di qualunque partito siate, città, regione, mondo: forza“.