Virginia Sanjust di Teulada, ex signorina Buonasera nonché conduttrice tv e figlia d’arte è finita nei guai dopo che per mesi si è trasformata nella stalker di un ragazzo con il quale aveva avuto una breve relazione. Denunciata a causa delle continue persecuzioni, alla fine è finita agli arresti domiciliari in una casa di cura a Roma. A riportare l’assurda vicenda è stato il quotidiano Il Messaggero raccontando ciò che è successo dopo la decisione del malcapitato di interrompere quella frequentazione che aveva già intuito non potesse decollare. A quel punto però Virginia Sanjust ha avviato una serie di atti persecutori ai suoi danni, seguendolo ovunque, infilandosi più di una volta nella sua casa, sfondando vetri, chiamando i Vigili del fuoco e mentendo asserendo di abitare nell’appartamento del “compagno” pur di farsi aprire la porta. Accostata in passato anche a Silvio Berlusconi del quale si diceva fosse la sua “amica del cuore” – come rammenta Libero quotidiano -, Virginia Sanjust di Teulada alla fine è stata arrestata e messa agli arresti domiciliari dopo la sua metamorfosi, da volto noto della tv pubblica italiana a vera e propria stalker.
VIRGINIA SANJUST, DA EX SIGNORINA BUONASERA A STALKER
Secondo quanto riferito dal quotidiano, tutto ebbe inizio circa un anno fa, quando un uomo di 40 anni, coetaneo di Virginia Sanjust decise di porre fine a quella loro breve frequentazione. Da subito però per lui iniziò un vero e proprio incubo fatto di pedinamenti, insulti, minacce, e telefonate a ogni ora del giorno e della notte. A questi episodi non sono mancati scampanellate di ore alla porta di casa e i tentativi di effrazione. Le indagini sull’ex conduttrice Rai hanno appurato che la donna si sarebbe introdotta in più circostanze nell’abitazione del malcapitato rompendo finestre e riuscendo ad entrare in casa attraverso vari stratagemmi. Avrebbe persino mentito ai Vigili del fuoco spiegando loro di essere la compagna del proprietario dell’appartamento e di essere rimasta fuori casa per aver dimenticato le chiavi. Alla fine, dopo aver sopportato per un anno, il 40enne ha deciso di denunciarla facendo scattare le indagini e mettendo fine al suo incubo. I magistrati hanno disposto una perizia che ha tuttavia confermato la piena capacità della donna di intendere e di volere nonostante la sua situazione di fragilità psicologica. Per questo sono stati disposti i domiciliari non presso la sua abitazione bensì presso una casa di cura.