Virginia Sanjust di Teulada, ex annunciatrice Rai accusata di tentata estorsione ai danni della nonna, l’attrice Antonella Lualdi, è stata assolta in appello nell’ambito del processo scaturito dalla denuncia della donna per un episodio risalente al 2020. L’ex presentatrice, riporta Il Corriere della Sera, era stata condannata in primo grado a 18 mesi di reclusione nel marzo scorso dai giudici del Tribunale di Roma. Decisiva per l’assoluzione sarebbe stata la clausola di non punibilità per vincoli di parentela in caso di estorsione non violenta.



Figlia del barone Giovanni Sanjust di Teulada e dell’attrice Antonella Interlenghi, Virginia Sanjust di Teulada è nipote di Franco Interlenghi e Antonella Lualdi e, secondo l’accusa, l’8 marzo di tre anni si sarebbe recata a casa dei nonni, nella Capitale, e avrebbe danneggiato gli interni dell’abitazione dopo il rifiuto della donna alla sua richiesta di soldi, 10 euro. Antonella Lualdi, ricostruisce ancora il quotidiano, si sarebbe barricata in una stanza e avrebbe chiamato la polizia: gli agenti intervenuti sul posto, a verbale, avrebbero descritto una casa “devastata”. L’attrice avrebbe chiesto aiuto alle forze dell’ordine raccontando quanto segue: “Mi sono chiusa a chiave in camera. Dopo pochi attimi ho sentito i vetri rotti (…)”. Secondo il suo racconto, una volta fuori dalla camera avrebbe trovato “lampade sradicate, quadri staccati dalle pareti e sfasciati in terra, le mensole in vetro del bagno infrante, cocci di vasi antichi e moderni ovunque“.



Assolta Virginia Sanjust di Teulada: nessuna estorsione alla nonna

L’assoluzione di Virginia Sanjust chiude una vicenda giudiziaria dolorosa per entrambe le parti. La nonna dell’ex annunciatrice, Antonella Lualdi, in una intervista rilasciata prima di morire aveva dichiarato di aver perdonato la nipote e di volerle bene, sentimento che sapeva essere reciproco.

Queste le parole dell’attrice a I Fatti Vostri: “È successo che Virginia si è presentata a casa, io ero indaffarata con altre cose, non sapevo quali erano le sue esigenze reali e a un certo punto, in un modo abbastanza autorevole, mi chiese 10 euro. Ma dico, 10 euro che io in quel momento non avevo tra le mani. Mi ha devastato la casa, perché lei l’ha preso come un rifiuto al suo affetto. Lei mi vuole bene e io voglio bene a lei, l’ho perdonata. A un certo punto è rimasta sorpresa del mio rifiuto, però quella mattina io avevo altri pensieri, non pensavo ad un’esigenza reale, con 10 euro cosa si fa oggi?“.