Virginia Sanjust di Teulada, ex conduttrice di Rai 1, è stata condannata dal Tribunale di Roma a un anno e cinque mesi di reclusione al termine di un processo in rito abbreviato per tentata estorsione e danneggiamento. A denunciarla, come ricostruito da Il Messaggero, era stata la nonna, l’attrice Antonella Lualdi. La quarantacinquenne infatti avrebbe messo sottosopra l’abitazione di quest’ultima poiché in cerca di soldi. La vittima era stata costretta a chiudersi in una stanza per paura.



L’episodio risale all’8 marzo 2020, quando il Paese era il lockdown, e nell’appartamento c’era anche Antonella Interlenghi, madre dell’imputata nonché figlia della vittima. In base al capo di imputazione, Virginia Sanjust di Teulada, nata dall’unione di quest’ultima e dell’aristocratico Giovanni Sanjust di Teulada, morto nel 2014, avrebbe “chiesto ripetutamente la consegna di somme di denaro e al rifiuto della nonna minacciato di distruggere l’abitazione”. Di fatto, sono stati “danneggiati alcuni mobili, sradicate lampade, staccati quadri dalle pareti e infranti vetri”.



Virginia Sanjust di Teulada, condanna a 17 mesi: denunciata dalla nonna Antonella Lualdi

I giudici non hanno avuto dubbi e hanno emesso in rito abbreviato una condanna nei confronti di Virginia Sanjust di Teulada pari a un anno e cinque mesi di reclusione per tentata estorsione e danneggiamento. Per il gip “il profilo di pericolosità sociale psichiatrica” era anche compatibile con un ricovero in una struttura di cura. Il pm aveva chiesto due anni e tre mesi, ma alcune l’imputata è stata prosciolta da alcune accuse.

La diretta interessa non ha commentato la sentenza. A farlo è stato piuttosto Giancarlo Armati, il figlio avuto dalla relazione con l’agente dei servizi segreti Federico Armati. “Mi dispiace che si cerchi di risolvere per via giudiziaria una situazione di malessere che andrebbe affrontata con leggi e riforme. Nell’ambito della salute mentale, esiste un grande buco nero. Per giunta, la cifra chiesta da mia madre alla mia bisnonna in quell’occasione era di soli 10 euro. Questo fa capire la rilevanza della condotta contestata dai magistrati”, ha affermato.