Protagonista ieri sera del docufilm “Illuminate”, prodotto in collaborazione con Rai Cinema, Virna Lisi è tornata per una notte a illuminare con la sua eleganza gli schermi italiani: a quasi cinque anni dalla scomparsa dell’attrice marchigiana, lo speciale ha fatto riaccendere i riflettori su una delle principali interpreti del secolo scorso e non solo, facendo riemergere alcuni curiosi ma allo stesso tempo indicativi episodi di una carriera che ha visto brillare la sua stella pure Oltreoceano. Infatti negli Stati Uniti la Lisi visse e lavorò per anni e solo la nostalgia del nostro Paese la portò a tornare indietro: nel suo curriculum l’aver recitato al fianco di Frank Sinatra e Jack Lemmon ma anche il “gran rifiuto” a essere per il pubblico americano una sorta di Marylin Monroe in salsa tricolore, o almeno era questo il modo in cui locandine e cartelloni presentavano all’epoca quella bellezza bionda, anche se lei rifiutò e decise di lasciare gli USA, mostrando tuttavia quanto pure lei fosse stata snobbata a casa propria, diventando invece una sorta di piccola diva dall’altra parte dell’Atlantico. (agg. di R. G. Flore)



PROTAGONISTA DEL DOCU-FILM “ILLUMINATE”

Morta il 18 dicembre 2014 a Roma all’età di 78 anni, Virna Lisi resta nel cuore di milioni di italiani. Attrice versatile e di grande qualità, l’interprete di Ancona ha preso parte a grandi successi della cinematografia nostrana e non: a lei è dedicato il nuovo docu-film del ciclo “Illuminate”, prodotto da Anele in collaborazione con Rai Cinema. La Lisi sarà interpretata da Bianca Guaccero, nella doppia viste di attrice-narratrice: il lungometraggio ripercorre la vita della marchigiana dagli esordi nel mondo dello spettacolo alle esperienze nel cinema italiano, fino alla chiamata di Hollywood. Un docu-film che racconta la determinazione, la forza e la semplicità di una donna eccezionale, che ha sempre messo al centro la famiglia. Ma non solo: amici e colleghi narreranno aneddoti e retroscena della sua vita, basti pensare a Iva Zanicchi, Enrico Lucherini, Cristina Comencini e Alberto Tarallo.



VIRNA LISI, IL SUCCESSO E IL NO A HOLLYWOOD

Bella e soprattutto brava: Virna Lisi è stata la musa di tanti registi e il palmares parla per lei. Giusto per citare qualche riconoscimento: sei Nastri d’argento, un Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes e due David di Donatello. Numerosi i film di successo ai quali ha preso parte: da La Regina Margot di Patrice Chereau a Signore e signori di Pietro Germi, passando per Come uccidere vostra moglie di Richard Quine e U-112 assalto al Queen Mary di Jack Donohue. Non sono mancati i successi in America, ma Virna Lisi si è contraddistinta per il suo rifiuto a Hollywood: dopo aver girato Come uccidere vostra moglie al fianco di Jack Lemmon, affiancò Tony Curtis e Frank Sinatra, prima del ritorno in Italia. Dichiarò in un’intervista: «Decisi di ricomprare il mio contratto, che durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l’ho fatta».

VIRNA LISI: “DENTRO SONO ANNA MAGNANI”

Virna Lisi rilasciò l’ultima intervista a Vanity Fair: una chiacchierata a tutto campo, dal grande successo cinematografico alla vita privata. Tanti i registi rimasti nel suo cuore: «Germi, burbero, ti diceva tre parole e capivi tutto. Chéreau, durissimo. A me piacciono quelli esigenti che ti fanno capire che cosa vogliono. Che te ne fai di uno che ti dice solo che va tutto bene?». «Mi hanno sempre detto che sono algida. In realtà dentro sono un’Anna Magnani», aveva poi aggiunto, parlando così del suo exploit nelle vesti di madre sul grande schermo: «Si vede che è il mio destino. D’altra parte fare la mamma, e ora la nonna, mi piace anche nella vita. Avrei voluto tre figli, ma restavo incinta e li perdevo. Ho avuto due aborti spontanei, prima e dopo mio figlio Corrado, e per portare a termine la gravidanza sono stata a letto otto mesi. Ora mi godo i nipoti».