Il virologo Fabrizio Pregliasco, fra i massimi esperti in Italia in quanto a virus, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Storie Italiane. Numerosi gli argomenti trattati dal professore dell’università degli Studi di Milano, a cominciare dalle minacce ricevute negli scorsi giorni: “E’ vero – racconta Pregliasco ad Eleonora Daniele – sono stato minacciato di morte, capisco lo stress e il riversare su qualcuno la situazione… negli anni si è persa l’emergenza e sono molti coloro che hanno iniziato a non vaccinarsi, il popolo dei no vax. Con gli interventi di prevenzione facciamo sparire la gravità della malattia e non si ha più quella percezione e quindi… liberi tutti”. Il virologo è pronto a denunciare la questione: “Sto per denunciare la cosa raccogliendo gli screenshot, sono leoni da tastiera che lasciano il tempo che trovano, sono segno di una sofferenza. Hanno minacciato anche la mia famiglia. Sto procedendo a raccogliere il materiale – ha ribadito – alcune cose sono sparite, molte sono rimaste e questa sera ho già un appuntamento per dare un punto fermo alla vicenda. Credo sia legato alla maggiore visibilità che ho – ha proseguito il prof. – da sempre ho un po’ di visibilità e anche in passato ho riscontrato dei problemi, ma sono aumentati molto in questi giorni. Ho comunque tantissimi amici e vedo anche tanta positività nei confronti di quello che facciamo”. Pregliasco ha commentato anche le scene di movida incontrollata giunte da tutta Italia nelle ultime ore: “E’ necessario riorganizzare la modalità di fruire gli apertivi, aumentare spazi esterni e in questa fase serve uno sforzo educativo in termini di modifica dell’approccio. L’aggregazione è pericolosa e ci aspettiamo un rialzo di casi. La tendenza va comunque verso la riduzione anche in Lombardia, se lavoriamo bene adesso avremo un’estate migliore. Quello che sta succedendo è davvero pericoloso – ha aggiunto – e lo vedremo fra una decina di giorni, in concomitanza con la riapertura fra regioni”. Sui test sierologici: “Utili dal punto di vista epidemiologico, purtroppo c’è una quota di falsi positivi che necessita di approfondimento. Il test deve essere seguito, in caso di positività, da un tampone per scoprire se un soggetto è ancora in una fase attiva della malattia”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VIROLOGO PREGLIASCO MINACCIATO DI MORTE: “MI DANNO DEL MENAGRAMO, ACCUSE SUL NULLA”

Minacce di morte e accuse di essere un menagramo per… aver avvisato sui rischi della pandemia da Coronavirus. Lo ha denunciato Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore dell’Istituto Galeazzi ma anche supervisore scientifico del Pio Alberto Trivulzio, nonché docente di Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università di Milano: uno dei “volti noti” in questi mesi di epidemia, in prima linea per combattere la diffusione del virus non solo con consigli e disposizioni ma, anche e soprattutto, concretamente nell’aiuto ai malati. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Pregliasco ha detto che “ammonire e difendere dai rischi potenziali viene percepito come un atto ostile, è il paradosso della prevenzione: ha rivelato di essere stato oggetto di minacce di morte, confessando di essere rimasto inizialmente basito ma che questo sentimento sia durato un attimo. “E’ evidente che dietro a quei messaggi ci sono soltanto dei leoni da tastiera.



VIROLOGO PREGLIASCO MINACCIATO DI MORTE

I quali, secondo il virologo, non fanno paura ma “fanno cadere le braccia”: ricordiamo alcune delle dichiarazioni di Pregliasco che potrebbero essere oggetto dell’astio via social. Alla fine di aprile aveva messo al corrente dei possibili rischi di una Fase 2 alla “liberi tutti”, sostenendo che si sarebbe potuti andare incontro a un improvviso innalzamento della curva dei contagi; in più qualche giorno dopo il virologo si era espresso contro la riapertura delle chiese. Non solo, c’erano state parole anche sui rischi di portare la barba (da coprire, se non addirittura da tagliare) ma ancora prima aveva detto che secondo lui la pandemia da Coronavirus sarebbe potuta durare a lungo, addirittura per anni. Evidentemente, il lockdown prolungato ha anche inasprito i temi della discussione: gente esasperata – non necessariamente chi ha a che fare con situazioni economiche complicate – e che non vede l’ora di tornare ad una vita normale vede nelle parole di cautela un tentativo di ledere le libertà personali.



Questa almeno una teoria, al netto del fatto che la riapertura sia dovuta o meno: opinioni se vogliamo anche soggettive, almeno da un certo punto di vista (ripetiamo: al di là delle reali difficoltà finanziarie che qualcuno – tanti – sta vivendo) e che comunque sono ben sintetizzate dalle parole di Pregliasco che dice che, dopo una risposta molto buona nel corso della chiusura generalizzata, adesso “stiamo assistendo a un allentamento dell’attenzione che potrebbe essere pericoloso”. Il virologo ha parlato di un paradosso che riguarda la prevenzione: per fortuna ha aggiunto, perché poi ci sono le persone che stanno male davvero ma non si lamentano per le cure ricevute. Pregliasco ha poi detto che il loro dovere consiste nel lavorare per prevenire il peggiore scenario possibile; “io per primo mi rendo conto dello stato d’animo di chi lavora con partita IVA ed è bloccato da due mesi, ma ho il dovere di dire quelle cose”.