E’ stato ufficialmente approvato il primo vaccino al mondo contro la chikungunya, virus che viene diffuso dalle zanzare infette. A comunicarlo è stata la FDA, la Food and Drug Administration americana, che ha definito la malattia come “una minaccia emergente per la salute globale“, accogliendo quindi con enfasi l’arrivo del nuovo siero. La chikungunya, come ricorda l’agenzia di stampa Ansa, è una malattia virale che non va assolutamente sottovalutata. Come anticipato sopra viene trasmessa dalle zanzare e in particolare dalle Aedes aegypti e Aedes albopictus.



Il virus è originario dell’Africa con dei focolai anche in Asia, Europa e nelle Americhi. E’ una malattia che provoca sintomi come una febbre improvvisa ma anche dei dolori articolari intensi, mal di testa e infine delle eruzioni cutanee, di conseguenza risulta essere alquanto “invadente”. Il nome della malattia ha origine nella lingua dell’Africa occidentale e si può tradurre in “che si piega”, per via del fatto che i pazienti malati di chikungunya assumono delle posizioni contorte a causa dei dolori articolari. Fortunatamente non è una malattia letale, ma i sintomi possono comunque persistere a lungo.



VIRUS CHIKUNGUNYA, APPROVATO IL PRIMO VACCINO IXCHIQ: UNA SOLA DOSE TRAMITE INIEZIONE

“L’infezione da virus chikungunya può portare a malattie gravi e problemi di salute prolungati, in particolare per gli anziani e gli individui con patologie preesistenti”, ha aggiunto Peter Marks, direttore del Centro per la valutazione e la ricerca biologica della FDA. “L’approvazione odierna (del vaccino ndr) risponde a un’esigenza medica insoddisfatta e rappresenta un importante progresso nella prevenzione di una malattia potenzialmente debilitante con opzioni terapeutiche limitate”.



Il vaccino approvato, dal nome Ixchiq, viene somministrato in una dose singola mediante una classica iniezione nel muscolo. Al suo interno vi si trova una versione indebolita dello stesso virus chikungunya e può causare alcuni sintomi che possono essere simili a quelli sperimentati dalle persone affette dalla malattia vera e propria.