Sale a nove il numero di vittime in Cina a seguito del misterioso virus che ha colpito il paese dall’inizio del mese ad oggi. I casi accertati sono invece più di 400, come specificato da Li Bin, il vice ministro della Commissione nazionale per la salute, che ha aggiunto che il nuovo virus, della stessa famiglia della Sars, “può mutare e propagarsi più facilmente”. Preoccupa in particolare il numero delle vittime, visto che nel giro di poche ore sono salite da 6 a 9, a conferma di quanto il fenomeno sia pericoloso e mortale. Registrato anche il primo caso di paziente ad Hong Kong, un uomo che attualmente si trova ricoverato in ospedale, in stato di isolamento. L’epidemia sembrerebbe essere partita da Wuhan, all’interno di un mercato animale, che è stato successivamente chiuso. Nella metropoli da 11 milioni di abitanti sono stati annullati gli eventi che si sarebbero dovuti tenere in vista dell’imminente capodanno cinese, che inizierà nella giornata di dopodomani, venerdì. Il sindaco della stessa città ha invitato i residenti a non lasciare la città, e nel contempo, ai visitatori di evitarla. Nel frattempo l’allerta è aumentata anche in Europa, e il rischio di importazione è passato da basso a moderato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VIRUS IN CINA: I MORTI SALGONO A 6

L’allarme per il “coronavirus” arriva fino all’Italia con l’aeroporto di Roma Fiumicino che pone avvisi in merito all’allerta contagio che arriva dalla Cina: «Valutate l’opportunità di rimandare viaggi non necessari o comunque vaccinatevi contro l’influenza almeno due settimane prima del viaggio», sono solo alcune delle raccomandazioni poste dal Ministero della Salute verso i viaggiatori internazionali diretti da Roma verso gli approdi di Wuhan e in generale per la Cina. La polmonite da coronavirus, da alcuni esperti paragonata come allerta contagio alla Sars, spaventa il mondo interno nel momento in cui per il capodanno lunare cinese saranno milioni i viaggiatori che dalla Cina si sposteranno in diverse mete internazionali per trascorrere le ferie. Gli avvisi a Fiumicino sono poi stati riprodotti anche a Milano Malpensa, con l’allerta contagio che inizia ad estendersi: «Nella città di Wuhan, Cina, è in corso un’epidemia di polmonite. Attualmente è stata identificata la causa in un nuovo coronavirus 2019-nCoV; non si conoscono le modalità di trasmissione; i sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie», recitano i cartelli in italiano e in inglese affissi ai due più grandi aeroporti d’Italia. (agg. di Niccolò Magnani)



CORONAVIRUS, CONTAGIO AL MERCATO DI WUHAN?

Il virus simile alla SARS che in Cina ha già causato 3 morti e portato al contagio di oltre 200 pazienti si trasmette da persona a persona. E’ questa la novità di maggior impatto scientifico delle ultime ore, nonché la più preoccupante per il timore di un’epidemia, comunicata da un rinomato esperto della Commissione della salute pubblica del governo di Pechino, Zhong Nanshan, che già si occupò di contrastare la temuta SARS, responsabile tra il 2002 e il 2003 di almeno 650 morti in Cina e a Hong Kong. L’origine del virus sarebbe stata individuata nel mercato centrale di Wuhan, città di 11 milioni di abitanti, dove vengono messi in vendita pesce e animali selvatici. Il fatto però che alcuni dei pazienti non abbiano frequentato il mercato negli ultimi giorni suggerisce che i focolai dell’infezione potrebbero essere più di uno. Dettaglio, quest’ultimo, che rende particolarmente complicato tracciare il percorso del virus.



VIRUS CINA: IL RISCHIO LEGATO AL CAPODANNO LUNARE

I casi di contagio del misterioso virus proveniente dalla Cina hanno ormai valicato i confini del Paese, come testimoniato dalle notizie che arrivano da Thailandia, Giappone e Corea del Nord. Sebbene il governo centrale di Pechino continui a sottolineare che la situazione è sotto controllo, la possibilità che il virus si diffonda anche in Europa e in Italia esiste. Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, ha dichiarato all’Ansa: “L’importante è identificare e isolare i casi. Se si interviene con rapidità si può infatti bloccare la diffusione, isolando gli infetti e procedendo alla quarantena dei contatti, ma è chiaro che questo si può fare solo se gli infetti non sono tanti“. Sulle stime dell’Imperial College, che ha stimato in 1700 i casi reali di contagio in Cina, Rezza è possibilista: “I cinesi hanno già identificato circa 200 casi da quando è partito l’allerta, quindi il numero stimato dall’Imperial College potrebbe essere vicino alla realtà“. Ad aumentare l’apprensione di un’epidemia su scala mondiale è anche il calendario: sono infatti cominciate le vacanze del Capodanno lunare e almeno 7 milioni di cinesi andranno in vacanza all’estero. In questo senso tre aeroporti americani hanno iniziato a controllare i passeggeri provenienti dalla Cina: le autorità sanitarie ritengono infatti inevitabile che qualche malato possa arrivare negli USA.