Virus e influenze continuano a piegare tantissimi italiani, nonostante l’estate sia ormai alle porte. A causa del meteo poco stabile, con piogge e temperature basse ancora in molte zone l’Italia, la curva di sindromi simil-influenzali descresce molto lentamente in questo 2024, come spiegato dal virologo Pregliasco, che parla inoltre di un boom di virus respiratori nonostante l’inverno sia finito già da un bel po’. La sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità in merito a influenza, virus e simili si è conclusa ormai un mese fa, con l’arrivo della bella stagione (almeno sulla carta): nonostante l’ultimo bollettino sia relativo al 3 maggio, “ancora possiamo stimare almeno 150-200mila casi nell’ultima settimana e dobbiamo aspettarcene almeno 100-150mila nelle settimane a venire” secondo l’esperto.
Pregliasco, all’Adnkronos spiega ancora che a “guidare” il gruppo dei virus in questo giugno che in alcune zone l’Italia sarà caldissimo mentre in altre no, è “innanzitutto il rhinovirus“, seguito nell’ordine da “virus parainfuenzale, enterovirus, adenovirus e metapneumovirus”. Persiste, inoltre, ancora “qualche caso di Sars-CoV-2. Permane una quota non irrilevante di infezioni, destinata a farci compagnia ancora per un po’”.
Influenza, Lopalco: “Virus respiratori, circolazione eccezionale”
Sulle pagine dell’Adnkronos Salute ha parlato anche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente all’Università del Salento: “La circolazione di influenza e di virus respiratori quest’anno è stata eccezionale. Non dobbiamo dunque meravigliarci che la ‘coda’ epidemica sia particolarmente lunga” ha spiegato l’esperto, confermando dunque le parole del collega Pregliasco. Secondo l’esperto nelle prossime settimane dovrebbe terminare la diffusione di virus stagionali come appunto la classica influenza, che non si prolungherà – fortunatamente – anche in estate.
Difficile invece fare previsioni per quanto riguarda il Covid “perché il virus è ancora soggetto a mutazioni imprevedibili, quindi non possiamo escludere una continua circolazione durante i mesi estivi”. Casi di Coronavirus potrebbero dunque essere ancora rivelati anche nei mesi più caldi dell’anno, anche se ormai da tempo la pericolosità del virus sembra parecchio lontana da quella degli anni passati.