La diffusione del virus dell’herpes labiale è dovuta ai baci di migliaia di anni fa. A suggerirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, che ha lavorato per far chiarezza su questo virus di cui non si conosce ancora la storia dell’evoluzione e della diffusione in tutto il mondo. Il ceppo moderno di questo virus, infatti, sembra risalire a 5.000 anni fa, in piena età del bronzo. A oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano 3,7 miliardi le persone che presentano un’infezione permanente del virus HSV-1 oltre la manifestazione dell’herpes facciale. Nonostante quindi ne sia colpita la maggior parte della popolazione mondiale, c’è ancora molto da chiarire sull’evoluzione di questo virus.
Il team di ricercatori che ha lavorato allo studio appena pubblicato ha effettuato l’esame del DNA contenuto nei denti di centinaia di uomini preistorici, ricavandoli dai reperti archeologici. Quattro di loro hanno manifestato la presenza del virus al momento del decesso, perciò è stato possibile sequenziare e ricostruire i loro genomi. Questa fase dello studio ha permesso di stabilire un periodo a cui datare le variazioni dei ceppi moderni diffusi ancora oggi: il tardo neolitico, all’inizio dell’età del bronzo. In tale periodo, infatti, avvenne un cambiamento importante: i nostri antenati iniziarono a baciarsi.
Virus dell’herpes labiale, le ipotesi sulla diffusione: i primi baci
In realtà si pensava che il virus dell’herpes labiale si fosse evoluto insieme all’essere umano, invece lo studio ha dimostrato che la forma moderna è nata 5.000 anni fa. In quell’epoca di verificarono grandi migrazioni dall’Eurasia all’Europa, evidenzia lo studio appena pubblicato su Science Advances, ma non sarebbe questa l’unica causa. È all’età del bronzo che risalgono le prime testimonianze di baci romantici tra persone, infatti.
Prima di allora, il virus dell’herpes si trasmetteva dai genitori ai figli, ma la comparsa dei primi baci tra partner avrebbe consentito al virus un modo tutto nuovo di trasmettersi e infine diffondersi in tutto il mondo. Le prime testimonianze scritte di questo gesto arrivano dall’Asia meridionale dell’epoca e potrebbe essere stata portata in Europa durante le grandi migrazioni dell’età del bronzo. Proprio a causa della particolare trasmissione, questo virus muterebbe molto lentamente, in un arco temporale di secoli, spiegando quindi la lontananza temporale della nascita del suo ceppo moderno.