Virus influenza aviaria, nuovo allarme per picco di contagi in Europa. L’ultimo focolaio, che è stato registrato in un allevamento di visoni in Spagna, ha dimostrato chiaramente che il nuovo ceppo del virus, è passato tra diverse specie animali. In particolar modo tra mammiferi, e questo dato ha messo in allarme i virologi che ora temono un contagio anche per gli esseri umani. In Francia sono già stati abbattuti più di quattro milioni di polli, ma i numeri crescono di giorno in giorno. Il virus ormai è mutato passando di specie in specie.



Per il momento non ci sono pericoli dimostrati di una possibile contagio di massa per gli esseri umani, ma le mutazioni sono piuttosto veloci e questo preoccupa la comunità scientifica e medica internazionale.L’allarme soprattutto dopo lo studio sui visoni contagiati che hanno mostrato chiaramente come il virus possa saltare differenti specie, dai volatili ai mammiferi e successivamente tra mammiferi. Per questo occorre monitorare attentamente la situazione per evitare il diffondersi delle infezioni anche tra uomo e uomo.



Nuovo ceppo di influenza aviaria: possibile contagio animale uomo

Il contagio di uomini, come fanno sapere i ricercatori che si stanno occupando del nuovo ceppo di aviaria H5N1, è già avvenuto. Anche se in maniera sporadica e come di frequente accade per i virus mutati, si trattava di persone che vivevano a stretto contatto con gli animali. Nell’allevamento di visoni il virus è mutato passando ai mammiferi, ma per ora non esiste un ceppo che possa essere trasmesso tra umani. Resta però il rischio contagio tra animali e uomini, anche se, gli scienziati in Europa stanno rassicurando la popolazione affermando che questa nuova mutazione aviaria è ben diversa da quella isolata in Olanda nel 2003. In quel caso si verificò un contagio anche per l’uomo provocando almeno 83 infetti. Sempre da animale a uomo.



Nel frattempo aumentano ogni giorno le segnalazioni di focolai tra animali, in tutta Europa, è d’obbligo un attento monitoraggio della situazione sanitaria. In un articolo scientifico pubblicato dalla rivista Genome i ricercatori avvertono che non sarà facile: ” La difficoltà è riuscire a bloccare il virus che circola fra le specie selvatiche per impedire che avvenga il salto di specie, ossia che il virus acquisisca la capacità di contagiare nuove specie per assicurarsi la sopravvivenza: dopo i volatili i mammiferi, fino all’uomo“.