Non è solo il Covid a fare vittime. La pandemia che ha colpito il mondo in questo ultimo anno e mezzo ci ha fatto dimenticare come il virus influenzale, da solo, sia in grado di provocare migliaia di morti ogni anno, soprattutto tra gli anziani. Quest’anno le previsioni degli enti sanitari, in particolare il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’autorità sanitaria inglese, hanno lanciato un allarme preoccupante.



L’influenza potrebbe essere particolarmente grave e più letale del solito. Questo anche perché, come ci ha spiegato il dottor Mattia Doriamedico pediatra e segretario nazionale attività scientifiche ed etiche della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), “sono venute a cadere molte delle misure di sicurezza che erano in vigore durante la pandemia, specialmente il ritorno a scuola sta provocando la circolazione di virus pre-influenzali molto aggressivi. Personalmente non avevo mai visto a ottobre un tale livello di contagi soprattutto nei bambini, cosa che normalmente accade invece a dicembre-gennaio, il che ci fa pensare che per allora la situazione sarà ancora più grave”. Come per il Covid la risposta è una sola: “Vaccinarsi contro l’influenza in maniera massiccia”.



C’è allarme per la circolazione di un forte virus influenzale che potrebbe essere più grave del solito. Le risulta?

Che ci sia una maggiore incidenza di fenomeni virali è assolutamente vero. Sul territorio osserviamo già una grandissima diffusione di virus simil-influenzali, quelli che vengono definiti virus del raffreddore e delle vie respiratori. Ho avuto contatti con tanti pediatri in queste settimane e tutti mi dicono che ci sono tanti bambini colpiti da questi virus e devo ammettere che l’epidemia di forme influenzali, che non è il virus influenzale, è già elevatissima, soprattutto nei bambini della fascia pre-scolare.



Si riferisce al cosiddetto virus sinciziale?

No, però va considerato anche quello, che tra tutti i virus è uno di quelli che riusciamo a identificare: colpisce bambini molto più piccoli, sotto i 18 mesi.

Per il virus sinciziale non esiste vaccino, vero?

Questo virus provoca una malattia pericolosa, che si chiama bronchiolite e che può portare anche al ricovero ospedaliero. Tra i miei pazienti ho dovuto ricoverarne alcuni. Non esiste una terapia specifica, come non esiste per l’influenza: sono virus che hanno una loro storia evolutiva che in alcuni bambini provoca forme più gravi e in altri meno gravi.

Vi ha colti di sorpresa?

Il virus respiratorio sinciziale ha una stagionalità che di solito si osserva più avanti rispetto a quanto stiamo vedendo adesso. Un’epidemia di bronchiolite come quella che sta esplodendo adesso non si era mai vista a ottobre, di solito a dicembre e gennaio. In questo momento siamo preoccupati di quanto i virus stiano girando molto più dello scorso anno, quando non se ne vedevano molti, anche se i bambini piccoli non portavano le mascherine. Ma c’era una ecologia generale del virus che, legata al regime di contenimento in atto a causa del Covid, non permetteva il contagio.

Quindi mascherine, chiusura delle scuole, distanze di sicurezza sono stati un bene? Hanno annullato  il virus influenzale?

E’ quello che stiamo cercando di capire. Dopo due anni di contenimento marcato della diffusione dei virus a causa del Covid abbiamo visto molte meno infezioni virali nei bambini piccoli, soprattutto perché restavano a casa e lo scorso anno le misure di sicurezza erano molto alte. Quello che sta succedendo viene sottoposto a una valutazione attenta.

Le misure come il vaccino contro l’influenza sono il modo di combattere questa pandemia in atto?

E’ altamente raccomandato soprattutto quest’anno, visto che abbiamo una situazione epidemica molto più significativa degli anni scorsi. Se tanto ci dà tanto, se l’epidemia è di questo livello preoccupante, quella influenzale che arriverà sarà molto intensa. Gli allarmi degli enti sono giustificati, la campagna vaccinale dovrà essere il più diffusa possibile.

Nonostante il vaccino anti-Covid?

Certo, perché sono due virus diversi, anche se insieme i due virus si possono potenziare. Per gli anziani è particolarmente importante vaccinarsi, il virus influenzale già da solo fa morire migliaia di persone. E siamo preoccupati per i piccoli, perché ci sono in giro forme più aggressive di quelle che vedevamo gli scorsi ani. A ottobre dei ritmi di lavoro così non li ricordo…

C’è una ragione scientifica legata al Covid?

No, che ciò sia correlato al Covid no. Sicuramente siamo in una situazione di allarme rispetto alla quale serve prestare molta attenzione.

(Paolo Vites)

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