Ci sono i due primi morti al mondo per il virus Oropouche, precisamente in Brasile. La notizia, riportata da TgCom24.it, è stata confermata nelle scorse ore dal ministero della salute brasiliana, sottolineando come le due vittime si siano entrambe verificate nello stato di Bahia. La notizia è ovviamente drammatica e nel contempo significativa visto che mai prima ad ora erano stati accertati dei decessi per questa febbre, un’infezione virale tipica delle zone tropicali, che non si trasmette da uomo a uomo, ma solo tramite puntura di zanzare o di moscerini.
Individuata per la prima volta nel 1955 vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago, in questi quasi 70 anni non aveva mai mietuto alcuna vittima, ma evidentemente qualcosa è cambiato negli scorsi giorni e si sono così registrati i primi due morti. Stando alle informazioni fornite dalle autorità brasiliane, la prima vittima per il virus Oropouche è stata registrata più di un mese fa, lo scorso 17 giugno, un ragazzo di soli 24 anni di Valenca, da non confondere con la spagnola Valenca.
VIRUS OROPOUCHE: I SINTOMI DELLA FEBBRE
Lunedì è quindi giunta la notizia del secondo decesso, una donna, la cui identità non è però stata resa note. Non è ben chiaro se i due pazienti in questione avessero delle patologie pregresse o fossero in qualche modo dei soggetti deboli, ma vista l’età del primo deceduto, solo 24 anni, è forse possibile pensare ad un soggetto sano. Tra l’altro il ministero della salute brasiliano sta indagando su una terza morte sospetta avvenuta nello stato di Santa Catarina, forse causata sempre dal virus Oropouche.
Riconoscere questo tipo di febbre non è semplice, visto che provoca dei sintomi che sono solitamente assimilabili a quelli di una normale influenza quindi febbre, mal di testa, ma anche dolori muscolari e articolari, e nei peggiori casi anche nausea, vomito e diarrea. Il problema è che in alcuni pazienti si possono verificare dei sintomi ancora più gravi come ad esempio sanguinamento, emorragie, macchie sul corpo e calo delle piastrine nel sangue, portando quindi ad un obbligato ricovero.
VIRUS OROPOUCHE: NEL 2024 GIÀ 7.236 CASI ACCERTATI
A preoccupare le autorità sanitarie mondiali è il fatto che i casi sono notevolmente aumentati nel corso del 2024 tenendo conto che, come specifica ancora TgCom24.it, nel 2023 gli infetti segnalati sono stati 832, contro i 7.236 fino ad ora accertati, con un incremento quindi del 770,19 per cento.
L’infezione si è inoltre diffusa a macchia d’olio visto che i primi casi sono stati segnalati nelle regioni del nord del Brasile, per poi diffondersi anche negli stati del sud e provocare le prime due vittime, cosa che nella letteratura scientifica mondiale non era mai stata segnalata. Da segnalare che anche in Italia sono stati registrati due casi del virus Oropouche, entrambi in Lombardia ed entrambi importati.