Secondo uno studio, i ricoveri ospedalieri per virus invernale potrebbero essere ridotti di oltre l’80% se ai bambini venisse somministrata una singola dose di un nuovo trattamento anticorpale. Il virus respiratorio sinciziale (RSV) provoca solitamente sintomi lievi, simili al raffreddore, ma può portare a bronchiolite e polmonite. Per questo, ogni anno nel Regno Unito vengono ricoverati più di 30.000 bambini sotto i cinque anni: l’RSV provoca inoltre da 20 a 30 decessi ogni anno. Alla BBC un genitore ha detto che suo figlio ha contratto l’RSV ed è stato “molto spaventoso”. Il piccolo è stato ricoverato più volte e ha avuto bisogno di ossigeno ogni volta: all’età di due anni, si è ripreso completamente.
“Non avevo sentito parlare di RSV e non ero sicura di cosa fare. Aveva il respiro affannoso a causa dell’alta temperatura ed era piuttosto assonnato. Questo mi portava molta ansia e stress”, ha affermato una mamma. Lo studio “Harmonie” ha coinvolto 8.000 bambini fino all’età di 12 mesi, metà dei quali hanno ricevuto una singola dose del trattamento con anticorpi monoclonali Nirsevimab. I risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno mostrato che i ricoveri ospedalieri correlati al virus respiratorio sinciziale sono stati ridotti dell’83% in coloro che hanno ricevuto il vaccino e i ricoveri per tutte le infezioni toraciche sono stati ridotti del 58%. Gli effetti collaterali erano simili in entrambi i gruppi e per lo più lievi.
Virus respiratorio sincinziale nei bambini: un trattamento può evitare i ricoveri
Le figlie gemelle di Kate e Matt Parker, Jessica ed Ellie, hanno preso parte allo studio. La mamma, alla BBC, ha parlato di risultati “fantastici” aggiungendo che “se potesse impedire a migliaia di bambini di andare in ospedale e mettere a dura prova il sistema sanitario nazionale durante l’inverno, sarebbe fantastico”. Nirsevimab, sviluppato da AstraZeneca e Sanofi, ha ottenuto la licenza per l’uso nel Regno Unito lo scorso anno. Il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI), che fornisce consulenza al governo, ha affermato che dovrebbe essere sviluppato un programma di immunizzazione contro il virus respiratorio sincinziale economicamente vantaggioso sia per i neonati che per gli anziani. Le opzioni sono due: un vaccino anticorpale o un vaccino RSV somministrato alle donne incinte. Il comitato afferma che entrambi avrebbero un impatto notevole sui ricoveri ospedalieri dei bambini piccoli.
Il fattore chiave ora sarà il prezzo negoziato dal governo per il servizio sanitario nazionale. A differenza del vaccino, che ha tempi più lunghi, il Nirsevimab offre una protezione immediata. Il professor Saul Faust, co-leader dello studio presso l’Università di Southampton e pediatra consulente, ha dichiarato: “Questi ultimi risultati mostrano che questo anticorpo ad azione prolungata è sicuro e potrebbe proteggere migliaia di bambini dal ricovero in ospedale se utilizzato in condizioni simili alla pratica clinica di routine”. A luglio la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato il Nirsevimab per i bambini ed è stato lanciato anche in alcune zone della Spagna.