Il virus respiratorio sinciziale (detto anche comunemente RSV) avrà presto, finalmente, un suo vaccino specifico, che sembra star ottenendo degli ottimi risultati dagli studi svolti fino a questo momento. In pochi, concretamente, conoscono l’esistenza del virus respiratorio sinciziale anche se questo infetta la quasi totalità dei bambini entro i 2 anni di vita. In genere l’RSV provoca sintomi del tutto identici ad un comune raffreddore e tende a passare in pochi giorni.
Ma la ragione per cui serve un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale è che rappresenta, anche, la principale causa di ricoveri tra i neonati. Nella sua forma grave, infatti, provoca anche un’insufficienza respiratoria grave, in alcuni casi fatale, mentre oltre ai bambini piccoli, colpisce anche in larga parte gli anziani. Attualmente, contro l’RSV ci sono in lavorazione ben sei vaccini differenti, di altrettante compagnie, tra le quali figurano anche le ormai famosissime Pfizer, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Questo autunno, hanno stimato alcuni esperti citati da Usa Today, il virus respiratorio sinciziale si è dimostrato particolarmente grave, complice anche l’abbassamento delle difese immunitarie nei bambini più piccoli a causa dei dispositivi di protezione contro il coronavirus. Questi, infatti, hanno ridotto la circolazione di tutti i virus stagionali noti e comuni, mentre ora che le difese si sono abbassate in tutto il mondo questi tornano a manifestarsi con maggiore intensità.
A che punto sono i vaccini contro il virus respiratorio sinciziale?
Insomma, finalmente dopo decenni di sperimentazioni si potrà contare sul primo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (o RSV). Infatti, dal 1967, quando un esperimento fallito portò alla morte di due bambini piccoli, attorno a questa sperimentazione è sempre gravata una certa diffidenza, che finalmente è stata superata. Tra i sei vaccini in lavorazione, sicuramente una menzione d’onore spetta a quello in lavorazione da Pfizer, che entro la fine dell’anno conta di ottenere l’approvazione alla commercializzazione entro la fine dell’anno.
Secondo quanto riportato sempre da USA Today, attualmente il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale di Pfizer ha dimostrato una grande protezione soprattutto se inoculato tra la 24esima e la 36esima settimana di gestazione. Durante i primi 90 giorni di vita del bambino l’iniezione ha prevenuto l’80% delle malattie gravi, mentre entro i 6 mesi la protezione è stata del 70%, il tutto senza effetti collaterali negativi rilevabili. Gli altri vaccini sarebbero ancora in una fase di sperimentazione prematura per definirne il funzionamento, mentre il vaccino di Pfizer dovrebbe essere pronto e in commercio entro il prossimo ottobre, periodo di picco per le infezioni da virus respiratorio sinciziale.