I virus si trasformano nel nostro ecosistema e, talvolta, diventano anche letali. È quanto accaduto, come evidenziato in uno studio condotto dall’Università di Oxford e dall’Università Louis-et-Maximilien di Monaco e pubblicato su Science, all’MDV. In poche generazioni questo virus benigno si è trasformato in un formidabile agente patogeno, provocando la malattia di Marek, una delle patologie aviarie più gravi registrate negli allevamenti di tutto il mondo.



La vaccinazione, come ricostruito da Le Figaro, è praticata da oltre quarant’anni, ma il virus in questione, dopo essere stato per anni innocuo, adesso sta causando non pochi danni economici a livello globale. Si stima che il costo annuale della malattia di Marek per l’industria sia nell’intervallo di 1-2 miliardi di dollari. La sua virulenza, inoltre, sembrerebbe essere in costante aumento. Il virus MDV infatti circola da secoli ma soltanto a metà del XX secolo è diventato letale. Ora uccide il 90% dei polli infetti. Gli esperti hanno cercato dunque di capirei il perché.



Virus si trasformano nell’ecosistema: l’esempio dell’MDV nei polli crea timori

“La cosa particolarmente interessante di questo lavoro è che svela il processo genetico che ha reso pericoloso questo virus e che, utilizzando l’orologio molecolare, riescono a datare questo cambiamento”, ha sottolineato Sebastian Duchene, biologo del laboratorio Dinamica Evolutiva delle Malattie Infettive presso l’Institut Pasteur. Le mutazioni infatti sono parte dei virus, ma se esse uccidono l’animale troppo rapidamente, non hanno il tempo di diffondersi e muoiono con lui. Ciò non è accaduto. 



La spiegazione è da ricondurre alla tipologia di allevamento. “Nel contesto dell’MDV, la sovrappopolazione di polli ha permesso di compensare. Indipendentemente dal fatto che il virus sia altamente letale, gli animali vivono così vicini gli uni agli altri che le mutazioni hanno ancora il tempo di saltare da un individuo all’altro”, ha spiegato l’esperto. È per questo motivo che la prevenzione è fondamentale. Anche perché i polli possono non essere le uniche vittime. Il pericolo che queste minacce possano arrivare all’uomo, sfondando le barriere, è concreto.