In giro per il mondo esisterebbero dei virus molto simili al Sars-CoV-2. A dirlo è una ricerca firmata dall’Istituto Pasteur in Francia e dall’Università del Laos, che grazie al lavoro di alcuni scienziati-cacciatori hanno potuto rendere pubblici i dati di uno studio che potrebbe ribadire ancora una volta l’ipotesi che il Covid-19 abbia avuto origine naturale. Mentre gli esperti del settore dibattono su quella che potrebbe essere stata la miccia che ha fatto esplodere la pandemia che tiene il mondo col fiato sospeso da quasi due anni, dal lavoro arrivano delle possibili risposte.



Come riportato sul Telegraph dalla ricerca degli scienziati-cacciatori nelle grotte è stato possibile trovare dei virus parenti prossimi al coronavirus che ha causato il Covid-19. Studiando alcuni pipistrelli sono stati infatti campionati dei virus che differiscono dal Sars-CoV-2, ma che risulterebbero essere particolarmente somiglianti nella parte chiave del virus che consente di legarsi alle cellule umane, il cosiddetto dominio di legame del recettore (RBD). La ricerca è stata condotta in quattro diverse grotte calcaree del Laos tra luglio 2020 e gennaio 2021.



Virus nei pipistrelli simili al Sars-CoV-2

Ad annunciare la scoperta della possibile svolta è stato il professor Stuart Neil, capo del dipartimento di malattie infettive del King’s College di Londra: “Due o tre di questi virus hanno RBD che sono solo due o tre cambiamenti rispetto a quelli osservati in Sars- CoV-2 – in sostanza, più vicino all’originale rispetto ad alcune delle varianti di preoccupazione che vediamo là fuori per alcuni aspetti”. La differenza sta però nell’assenza del “furin cleavage site”, le cosiddette forbici per tagliare la proteina Spike che infettano le cellule che invece caratterizzano il coronavirus attuale.



Come riferito da Il Fatto Quotidiano anche in Cambogia sono al lavoro per tentare di spiegare l’origine del Covid-19. Già 10 anni fa venne scoperto in virus simile all’attuale in due campioni di pipistrelli Rhinolophus prelevati nel 2010 nella provincia di Stung Treng. L’anno scorso erano stati eseguiti dei test su questi campioni, custoditi in congelatori nell’Institut Pasteur du Cambodge (IPC) a Phnom Penh e l’esito aveva rivelato la presenza di un parente stretto del Sars-CoV-2.