Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha annunciato le nuove stime per il pil italiano del 2019, allineandosi sulle rivelazioni di altre grandi istituzioni: “Nonostante il lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno – le parole del numero uno di Bankitalia all’assemblea Abi, riportate dall’edizione online di Repubblica – in Italia l’attività economica ristagna, risentendo soprattutto della perdita di vigore del ciclo industriale. La crescita del Pil – ha aggiunto – è pari allo 0,1 per cento nel 2019 e a poco meno dell’1 nella media del biennio successivo”. Secondo Visco una politica responsabile e virtuosa, riferendosi alla correzione della manovra di bilancio, può dare sicuramente una mano alla crescita del paese: “I mercati hanno risposto positivamente alle recenti decisioni del governo e della Commissione. È la dimostrazione – ha specificato – che è possibile innestare un circolo virtuoso tra politica di bilancio e condizioni finanziarie dal quale può derivare un impulso forte e duraturo dell’attività economica”.
VISCO “L’ECONOMIA ITALIANA RISTAGNA”
Sulla vicenda si è espresso anche il ministro dell’economia, Giovanni Tria, presente anch’egli all’assemblea, che ha ribadito le stime del governo: “Riteniamo che la previsione della
crescita del Pil per il 2019 allo 0,2% reale e all’ 1,2% nominale sia ancora valida seppure permangano rischi al ribasso. Un anno fa ero qui a descrivere uno scenario significativamente diverso dall’attuale – ha aggiunto – e sono sfumati, di fronte alla realtà dei fatti e delle azioni, i dubbi immotivatamente diffusi sulle coerenze politiche del nuovo governo con il quadro delle regole europee”. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha invece messo in guardia il paese da un’eventuale uscita dall’Euro, prendendo come riferimento la Gran Bretagna e la complessa Brexit: “Le fughe all’indietro come Brexit non portano maggior benessere, ma confusione e incertezze: nessuno può vincere da solo in un mondo globalizzato. La Ue è un condominio privo della regola fondamentale, la Costituzione: deve essere ripensata e riformata profondamente”.