Vincenzo Visco, economista ma anche ex ministro delle Finanze sotto i governi di Ciampi, Prodi e D’Alema, è intervenuto sulle pagine del Fatto Quotidiano, dove si è inserito nella discussione sull’aumento registrato in questi giorni di turisti italiani che hanno scelto di muoversi per l’Italia durante il ponte del 2 giugno. Secondo una certa narrazione, questa sarebbe la prova che la crisi economica sta passando, tesi a cui l’economista non crede affatto.
“Solo chi è a digiuno di economia”, spiega Visco, “può immaginare che [questa] sia la realtà. L’industria turistica tira”, sostiene, “ma vale poco“. Infatti, la maggior parte degli attori del settore turistico, secondo lui, sono “piccolissime aziende familiari, [mentre] i lavoratori hanno retribuzioni ancora al di sotto della soglia vitale” sostenendo che la media sia di tre euro all’ora. Una questione, quella del turismo salva economia, che a Visco ricorda “il Berlusconi che vagheggiava di miracolo economico riferendo che ovunque andasse trovava pieni i ristoranti” e che si concluse con “la crisi finanziaria [che] gli esplose in mano pochi mesi dopo”.
Visco: “La tecnologia muove i soldi, ma siamo indietro”
Andando avanti nel suo ragionamento, l’economista Vincenzo Visco sottolinea che, in generale, in tutta Europa “i soldi si fanno altrove, è la tecnologia il motore dei grandi utili” mentre da noi risulta essere sempre più “enorme l’esercito dei poveri e dei poverissimi”. Tornando, poi, all’esempio di Berlusconi, imbeccato dal giornalista, sostiene che per ora Meloni non è destinata a fare la fine che fece lui dopo quella importante crisi finanziaria.
“Ha brillantemente bypassato il problema” della mancanza di fondi dal Bilancio, spiega Visco parlando di Meloni, “intignando nelle questioni di identità, in quelle culturali, nella torsione dei diritti civili” condendo il tutto “con questo tocco finale di autoritarismo”. Ma agli italiani, sostiene, va bene così, perché per la popolazione la cosa più importante è che “i propri vizi siano fatti salvi. E Meloni in questo è una campionessa”, continua Visco, “ingiuria chi ha il compito di riscuotere le tasse, assolve gli evasori parlando in Sicilia, la terra del pizzo mafioso, di ‘pizzo di Stato'”, nel completo silenzio della sinistra. Chiudendo, infatti, sulla sinistra attuale, sostiene che “in tanti di là la pensano come questi di qua”, mentre l’Italia “resta con i problemi di sempre: nessuna grande industria, pochissimi investimenti. Nessuna capacità di spesa del Pnrr, infrastrutture ai minimi termini, evasione fiscale di massa, fuga di massa verso l’estero”.