A breve sarà nuovamente possibile tornare a fare visita ai parenti nelle Rsa. Ad annunciarlo sono stati nelle scorse ore i due sottosegretari alla Salute, Pierpaolo Sileri e Andrea Costa: “oggi nelle Rsa – le parole del primo, riportate dall’Huffington Post – il 94,4% degli ospiti ha ricevuto la prima dose di vaccino e l’80% ha la seconda dose, compreso il personale”, per cui “con ingressi contingentati, una lista a rotazione e tamponi all’ingresso, non vedo perché non dovrebbero riaprire le visite ai parenti”. Il nuovo provvedimento potrebbe scattare entro fine mese, inserito nel nuovo Decreto Riaperture, sempre che la curva dei contagi lo consenta.



Le visite non saranno ovviamente “libere” ma regolamentate, e potranno accedere alle Rsa solamente “visitatori o familiari in possesso di Certificazione Verde Covid-19”, così come si apprende dalle linee guida che le Regioni sono pronte a proporre al governo. In poche parole bisognerà essere vaccinati, essere guariti dal covid o aver fatto un tampone entro le 48 ore precedenti. Per quanto riguarda la struttura, si prevede che “garantisca una programmazione degli accessi dei familiari lungo l’arco della giornata con modalità e forme atte a evitare assembramenti, per cui di norma gli accessi devono riguardare non più di due visitatori per ospite per visita e per una durata definita”.



VISITE NELLE RSA: OBBLIGATORIE LE MASCHERINE, VIETATI ASSEMBRAMENTI

Viene inoltre specificato che “si dovranno considerare le condizioni dell’ospite e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche della struttura stessa e le mutabili condizioni epidemiologiche” e che l’accesso dei visitatori, inoltre, ”è consentito esclusivamente sulla base delle valutazioni della Direzione Sanitaria ovvero del referente medico-referente Covid-19 della struttura”. Sarà poi obbligatorio l’uso delle mascherine e mantenere il distanziamento sociale, evitando qualsiasi forma di assembramento all’interno delle strutture. Inoltre, “viene sconsigliato l’accesso di minori per i quali non sia possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione”. Se le condizioni climatiche poi lo permettono, vengono privilegiati “gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati”, mentre per le visite negli spazi chiusi è necessario individuare spazi dedicati esclusivamente alle visite. Infine, viene specificato che le “strutture devono garantire una regolare informazione ai familiari sulla situazione clinica degli ospiti, non solo nei casi di positività dell’ospite al Sars-Cov-2, e sulle regole di prevenzione e sicurezza Covid-19”.

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