Dopo gli auguri del direttore del Riformista Antonio Polito, ecco quelli di Lao Xi, il quale ci offre anche una sua riflessione sulla libertà di stampa in Cina e in Italia. Anche questi auguri ci fanno molto piacere, e ci richiamano all’importanza di una “vocazione” sempre più internazionale de IlSussidiario.net
La redazione
Caro direttore,
Forse il primo anniversario della fondazione di un giornale online in Italia può essere l’occasione di una riflessione sulla stampa italiana, naturalmente fatta da un punto di vista lontano e bizzarro e quindi forse errato.
La differenza è certo enorme con la situazione della stampa in Cina, ma in maniera forse meno ovvia di quanto potrebbe apparire a prima vista. La stampa in Cina ha limiti politici molto grandi e anche molto evidenti. I media cinesi non possono criticare i leader del Paese o lanciare accuse contro il partito di governo, quello comunista.
Però questa non è la fine della storia. Infatti sui media cinesi, nella stampa, su internet esiste un aperto e vivace dibattito sulle grandi scelte politiche del Paese. Quale deve essere l’atteggiamento della Cina verso l’America? Cosa deve fare durante questa grave crisi finanziaria? Cosa bisogna fare per le campagne o il sistema sanitario cinese? Che scelte bisogna prendere sui problemi della democrazia in Cina? Su tutti questi temi il dibattito in Cina è molto acceso e su ciascuno di questi punti ci sono posizioni molto diverse.
È possibile che mi sbagli, ma l’impressione della stampa italiana da qui è esattamente l’opposto. I leader politici sono svillaneggiati in pubblico, i partiti attaccati e insultati, ma dov’è il dibattito sulle grandi scelte politiche dell’Italia? Quali sono le posizioni diverse sulla politica italiana verso l’America o verso l’Unione europea? Dov’è la discussione sulle origini della crisi economica internazionale in corso e sulle sue conseguenze globali? Che fine ha fatto l’antico dibattito su cosa fare del sud Italia?
Soprattutto, visto da questo punto di osservazione, quali sono le differenze su questi punti cruciali tra governo e opposizione? Questi sono punti di politica estera che influenzano quella interna e viceversa, eppure non è chiara, se poi c’è, una differenza tra governo e opposizione sulle cose.
L’unica cosa che salta chiara nella stampa italiana è la divisione personalistica a favore o contro l’attuale premier Silvio Berlusconi. Naturalmente in ogni Paese l’elemento personale è importante, ma credo che le questioni politiche profonde siano più importanti. Se allora la politica si divide sulla persona e non sulle scelte politiche, c’è vera libertà di stampa?
Forse, allora, la stampa cinese che si divide sulle questioni politiche e non sulle persone che guidano il Paese è più libera, reale e dà un contributo più vero ai bisogni nazionali della stampa italiana?
La domanda stessa sembra eretica, lo so, e per questo pare ingiusta specialmente se fatta dall’estero agli italiani, ma forse il paragone stesso serve per il futuro del loro Paese, visto che senza dibattito sulle grandi scelte politiche non c’è democrazia. Alla fine il dubbio è: c’è davvero più libertà d’opinione in Italia o in Cina?
Senza questa discussione profonda su temi veri, cruciali della politica, le polemiche pro o contro una persona sembrano solo fumo, piccola lotta di potere tra gruppi partigiani interessati solo al potere per il potere e per il denaro che esso comporta, mentre il Paese va alla deriva senza rotta e senza futuro.
In questa situazione IlSussidiario.net sembra spiccare come l’eccezione. Qui l’interesse, al contrario, appare rivolto non a questioni personalistiche ma di sostanza, a idee per possibili soluzioni. L’Italia tenga presente che solo un dibattito di idee può alimentare una vera libertà di stampa. Essa è la prima condizione per dare priorità alle cose da fare, a ipotesi di soluzioni che altrimenti resterebbero avvolte nei personalismi e affastellate senza ordine. Per questo da lontano, e di tutto cuore, a un anno dalla prima pubblicazione – anche se ho avuto modo di conoscerlo solo di recente – tanti auguri al Sussidiario.
Lao Xi