Dopo la chiusura fallimentare delle consultazioni di Fico, degne di un circo Barnum, anche il funambolico Conte sembra sparito.
Erano settimane che Renzi minacciava la crisi e, in men che non si dica e dall’alto del suo 4%, è riuscito a mettere in scacco un’intera maggioranza.
Il Philippe Petit di Firenze ha sparigliato le carte ed ha mandato in tilt non solo il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, che vede ora la Lega come l’asso pigliatutto, ma anche il Pd.
Gli vanno sicuramente contestati i modi e i tempi (siamo nel mezzo di una pandemia!) ma non il coraggio e l’astuzia.
Ora cosa succederà?
La minoranza sembra essersi ricompattata e nonostante le posizioni divergenti e minoritarie all’interno della Lega e FdI, la situazione nelle prossime ore potrebbe stabilizzarsi definitivamente. Anzi, Salvini sembra avere dichiarato, rispetto ad un ipotetico governo di Mario Draghi, “se c’è un progetto sono disposto a mettermi in gioco a prescindere dagli interessi della Lega, se c’è una squadra all’altezza e un progetto chiaro, se ci sono le condizioni partecipiamo assolutamente”.
Che ci sia lo zampino dell’ex sottosegretario Giorgetti? Speriamo di sì.
Ora il problema è tutto nei numeri.
In Senato, al di là del Carroccio (63 senatori) Forza Italia (54) è orientata ad appoggiare un eventuale Governo. Non potrebbe essere diversamente, visto che Berlusconi ha più volte rivendicato di aver voluto lui, Draghi, alla guida della Bce. È certo invece il sostegno dei tre Tottiani.
Diverso il discorso per Fratelli d’Italia (19). Giorgia Meloni ha sempre sposato la linea del voto, anche se in una nota di ieri sera ha fatto trapelare la disponibilità ad un’opposizione “responsabile” e non belligerante.
I grillini se la stano facendo sotto. Letteralmente. Il collante che fino a poco tempo fa li blindava allo scranno si è sciolto al passaggio di Fico (che sciagura). L’assemblea tenutasi ieri è stata una débâcle. L’anarchia più totale che sancisce la fine dei giochi. Ad ogni modo sembrano tutti intenzionati a proseguire e nonostante qualche fuga in avanti, ci sarà una bella spaccatura. Pazienza. L’Italia potrà fare a meno dei vari Di Maio, Toninelli, Crimi e compagnia.
Non ci mancherà Conte e i suoi show da prima e seconda serata, mentre rimarranno indelebili nella nostra memoria: la crisi, la pandemia e una storica frase di Churchill (tanto caro all’ex presidente) che recita “Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno”.
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