Onestamente, ci sono momenti in cui vorresti vivere in un eremo sperduto nei licheni islandesi, con un vulcano a destra e un geyser a sinistra come simpatici vicini di casa. Ieri ricevo una telefonata da una mamma che pareva una persona normale finché non ha avuto figli. Succede, eh, anche noi siamo una categoria piuttosto diversificata. Questa mi chiama e mi chiede se Cadetto avesse impegni domenica. Considerato che Cadetto ha messo insieme non più di 15 mesi di vita attiva su questa Terra rispondo un p,o’ ironica che no, al momento la sua agenda non ha impegni domenica, perché? “Oh, meno male!” mi sento rispondere (non deve aver colto l’ironia, temo…), “È che BimbaAncoraUnigenita ci terrebbe tanto alla sua presenza alla sua festa di compleanno… pensa ci siamo date tanto da fare, ma sta venendo proprio come la voleva lei, mi ha fatto capire chiaramente i suoi gusti e anche chi voleva invitare, ci pensi?” Precocina, la marmocchia, eh?, considerato che festeggia le sue prime due primavere. Vabbè, d’accordo, dai, ci saremo. Cosa preferisci che le regali? Io starei su un lib… “Oh, guarda, qualsiasi cosa con su la Peppa.”
Ecco. Lo ha fatto. Ha pronunciato il malefico nome. Anche se non avete figli o nipoti o conoscenti di età da asilo non potete non aver mai sentito parlare di codesta suina malefica: trattasi di una porcella di circa 4 anni di età, irritante come tutte le suine di 4 anni di età con tendenze bossy, con vocine odiose e atteggiamenti selfish (detto in inglese fa più fyko, neh? “Mocciosa viziata”, invece, suona bruttarello…) che vive in un idilliaco mondo sul cucuzzolo delle montagne (ognuno vive su un cucuzzolo tutto suo, è un paese di cucuzzoli…) con Papy che va al lavoro, la Mamy che telelavora (ed è l’unica cosa che io amo in questo cartone animato, la MammaPig che può gestirsi lavoro e famiglia come le gira meglio), un fratellino che ancora oggi dopo mille serie sa dire solo “No!”, “Dinosauro!” e piangere e una sequenza di amichini zoomorfi che parte dalla Candy Cat e arriva alla Zoe Zebra passando per tutto lo zoo.
Visto quindi che non è scritto da nessuna parte che devo soffrire solo io, beccatevi questa rassegna Peppa-style, partendo dalla migliore amica della suina: la Suzy Sheep, una pecorella bianca che vuol fare l’infermiera da grande. Yeah, sure, believe it. Di sue colleghe è pieno il film “Blow Dry” (sì, lo so che vi aspettavate “Black sheep”, ma non mi pareva il caso, suvvia…), tinte in sgargianti colori fluo per la gioia del pastore che così non se le perde più negli altri greggi. Carol e Sandra stanno brindando la “guarigione” di Carol. Il bicchiere di Carol è pieno a metà di champagne, lei ne beve un sorso… e l’inquadratura dopo il bicchiere è pieno quasi fino all’orlo.
Pedro Pony è invece un simpatico pony, appunto, con l’hobby della distrazione: come riesce a perdersi le cose lui, non riesco nemmeno io. Per lui, un augurio. Quello di tramutarsi da grande in un “Black Stallion”, metti caso. Del resto si dice che c’è speranza per tutti, no? Il protagonista del film è un cavallo, un arabo nero, che però, come tutte le primedonne, ha la sua controfigura: nella corsa su pista, infatti, non è il nostro bravo arabo a correre, ma un purosangue baio (il cui mantello non era neanche poi molto scuro). Uhm. Considerato che Pedro è al massimo pomellato, forse un black stallion no, ma la controfigura potrebbe arrivarci. Basta un po’ di tinta come le pecore di cui sopra e passa la paura.
Emily Elephant è una piccola elefantina con un fratellino, tale Edmund Elephant, simpatico come l’orticaria, uno di quelli che fanno una pessima pubblicità ai bambini che veramente sono dei Sapientini ma non rompono le pa… llottole al prossimo sottolineando il loro essere più colti della media (faccio anche sommessamente osservare che la media degli amichini di Peppa non è molto alta, quindi a Edmund piace vincere non facile: di più) con il sussiegoso corollario “lo so perché sono un Sapientino”. Blah. Per loro, scelgo “Come l’acqua per gli elefanti”, film ambientato nel 2011 in cui il protagonista, che in un flashback del 1931 sembra avere almeno vent’anni, dichiara di avere 71 anni. Qualche conto qui non torna, dovremo chiedere al SapientinoScuola di cui sopra una piccola delucidazione.
Danny Dog, piccolo cagnolino con nonno e padre marinai (e infatti il padre è sempre sperso nel globo terracqueo a fare non si sa bene cosa) e il sogno di fare il calciatore. Per lui, “Shaolin Soccer”, perché in fondo (molto in fondo) mi è quasi simpatico. Qui vediamo come le scarpe del protagonista siano rovinate e sdrucite, usatissime, ma quando inquadrano la suola questa è sempre nuova e scolpita come appena acquistata. Magia…
Un personaggio dal magico fiuto è Freddy Fox, un volpotto con un futuro da cane antidroga all’aereoporto (penso che lo abbiano anche già contattato quelli di “Airport Security” per opzionarlo per il futuro…). Per lui, oviamònt, “Robin Hood” edizione Disney, dove Robin è interpretato proprio da una volpe. Qui però il blooper lo fa un coniglio, Saetta, che mentre è nel giardino di Marian e parla con lei, a un certo punto sfodera una bella spada di legno che non si sa bene da dove sia venuta…
Stando in tema conigli, presentiamo Rebecca Rabbit e la sua immensa famiglia (niente facili ironie, please, è sempre un cartone per bambini!). Considerate che ovunque vi muoviate in quel magico mondo cucuzzolato ci sarà una “signora Coniglio” a fare tutto: la commessa, la gelataia, la macchinista dell’unico trenino, la pompiera, la cassiera… you name it. Per la Rebecca abbiamo “Wallace e Groomit – La maledizione del Coniglio Mannaro” (non ho resistito…): nella scena in cucina verso l’inizio del film, Groomit sceglie i coltelli da una rastrelliera a muro. Nella ripresa in cui si volta dopo essere stato bersagliato dai dolcetti lanciatigli dai conigli, le stesse lame sono contenute in un mobile da tavolo.
Per associazione di idee (perché nel dialetto del paese di mia nonna il gatto è chiamato anche “coniglio da tetto”… no comment sui motivi), ecco in arrivo la Candy Cat, con, manco a dirlo eh?, “Catwoman” (miao!): Catwoman sale sulla moto senza casco, ma si nota benissimo in molti primi piani che ha il laccio d’aggancio del casco sul mento e alcuni riflessi delle luci sulla calotta.
Non potendo segnalare tutti i bestioli presenti nel magico mondo della Porcella, accontentatevi di “Ace Ventura – L’acchiappanimali” in una sorta di riassunto per tutti: Jim Carrey cerca di nascondersi in uno scatolone di cartone mentre si aggira in una clinica privata. Lo scatolone si rompe da ogni lato, ma nello stacco successivo la parte sinistra appare sana.
No, non me la sono dimenticata. Avrei voluto, ma no. Per *lei* non posso che scegliere *lui*: “Babe, maialino coraggioso”. Il maialino è presentato come un maschio. Sennonché una sua indiscreta inquadratura in primo piano rivela inequivocabilmente che si tratta di un’attrice porcella e non di un attore porcello. Insomma, si trattava proprio della Peppa in incognito, ecco.
E ora mi tocca andare a cercare qualcosa di suino per BimbaAncoraUnigenita. Suino e rosa, ovviamente. Uhm. Io le regalo un etto di prosciutto cotto, dite che funziona?