Pasqua è alle porte. Ci sono coniglietti cucciolosi che occhieggiano da ogni parte, legioni di pulcini di dubbio aspetto che sembrano pronti all’assalto da ogni vetrina, torrioni di uova di cioccolato in equilibrio precario in ogni supermercato, colombe che svolazzano qua e là coperte di zucchero e glassa, a volte con ripieni improbabili (la colomba al limoncello? Seriously?!) o con sponsorizzazioni terrificanti (la minicolomba con la Suina!?!), programmi per gitarelle fuori porta di Pasquetta… Ecco, come farmi sfuggire una cosa del genere? Uova, colombe, pulcini, gitarelle… Eccoli qui, tutti per voi, in una rassegna pasqualizia sorprendente come un uovo di Pasqua delle TartarugheNinja quando voi avete la passione per il faidate e volevate l’uovo di ArtAttack.
Cominciamo con una cosa che io sono tre anni che cerco di organizzare e son tre anni che il tempo atmosferico mi boicotta: la Easter Egg Chase in giardino. Dicesi Easter Egg Chase la Caccia alle Uova di Pasqua nel giardino di casa, con i bambini muniti di cestino che devono cercare le uova sapientemente sigillate e nascoste in punti strategici e poco visibili (quel “poco” dipende dal sadismo intrinseco dell’organizzatore rapportato alla simpatia dei bambini partecipanti. A volte sarebbe più semplice trovare il Santo Graal…). Io son tre anni che voglio organizzarla e son tre anni che mi piove/grandina/fulmina&lampeggia il giorno stabilito. Uff. Ne “Il mistero dei templari” troviamo una caccia all’uovo nel giardino della Casa Bianca di Washington (immagino lo spiegamento di forze per una cosa simile post 9/11…), ma l’errore riguarda la storia: Ben all’inizio del film parla della dichiarazione di Indipendenza e dice che è stata firmata da 55 penne. Ma dai miei studi le penne risultano essere 56, non 55. Chi ha prestato la sua penna a chi, eh?
In tema coniglico, direi che il film giusto è “Donnie Darko” (no, il Coniglio Mannaro l’ho usato la volta scorsa, ripetermi così subito non mi piace): la sorella di Donnie riceve la lettera di ammissione all’università di Harvard in ottobre, ma mi risulta che in America le direzioni delle università mandino la risposta solo in dicembre. Salto spazio-tempo…
Il dolce pasquale per eccellenza, uova a parte, sono le colombe. Indovinate quante ne potremo trovare ne “Gli Uccelli” di Zio Hitch? Non sono nemmeno un problema per la linea, poi… E segnaliamo questo: quando si trova nel bar, l’attrice principale, Tippi Hedren cambia pettinatura nello spazio di un secondo (notare bene i capelli vicino al suo orecchio sinistro)!
Una cosa che mi ha sempre fatto un po’ specie è vedere i pulcini pasquali, tutti giallotti e pallottini e morbidelli, che vengono ammassati in matassine giallotte, pallottine e morbidelle pronti per essere pescati uno a uno. A volte sono ammassati in scatoline da cui ti guardano con occhio stranito o chiaramente copiato dall’espressione di Chucky la bambola assassina (non sempre chi li monta ha gli stessi gusti in fatto di film e espressioni fac… mus… vabbè, dei pulcini). Il pulcino di “Chicken Little – Amici per le penne” è bianchiccio, pallottino e morbidello, quindi direi che ci sta a pieno titolo nella categoria. Quando Chicken Little asciuga il naso a Kirby si vede che il fazzoletto viene buttato per terra (non si fa!, sapevatelo!). Cambio di inquadratura, il fazzoletto SPARISCE e da quella inquadratura non lo si vede più. Solerti, gli spazzini di Querce Ghiandose…
La nota di dolcezza, ora. Suvvia, non penserete che mi fossi dimenticata di loro? Le uova di Pasqua hanno il loro alter guscio in “Chocolat”, ça va sans dire. Un uovo di cioccolato con Johnny Depp come sorpresa, ora che ci penso… Ok, no, ripigliamoci. Quando il conte entra nell’ufficio della mamma di Luc, guardate attentamente nell’angolo in alto a destra dello schermo. Mentre il conte dice “Tengo in molta considerazione la vostra opinione”, si vede una scatolina bianca appesa al muro… UN ANTIFURTO MODERNISSIMO!
Dopo tutta la pucciosissima abbuffata pasquale, è tempo di andare. Tempo di partire. Tempo di sgranchire le anchilosate membra. Tempo della gita fuori porta di Pasquetta. Credo sia il caso di prendere esempio dalla gitarelle di tale Frodo della Contea, non so se avete presente, un robetto alto mezzo citofono con un anello di proporzioni epiche… Ecco, lui, quello con gli occhioni azzurri e i pettorali di una nutria. Lo troviamo innanzitutto ne “Il Signore delgi Anelli – La compagnia dell’Anello” (dove troviamo anche Sean Bean… gran bel vedere, diciamolo!) e dove si smazza una splendida arrampicata in montagna (peccato il tempo, purtroppo…), una scarpinata agli inf… pardon, nelle miniere di Moria, una vogatina e poi fortunatamente il film finisce per lasciare scampagnate anche per gli altri due sequel. Nella scena a casa di Bilbo, quando si getta al collo di Gandalf, sembra “lievitare” stranamente, cioè sembra che cambi dimensioni. Questo è dovuto alla tecnica usata per quelle scene: in parte hanno sfruttato l’inganno della prospettiva, mentre alcune scene le hanno girate in due set diversi, uno piccolo, per far sembrare Gandalf un gigante, uno normale, in cui ha recitato Bilbo.
Ne “Il Signore degli Anelli – Le due Torri”, il giro scampagnino si fa in piena palude, con una guida che sembra un ramarro appena sveglio e ha discutibilissimi gusti in fatto di sushi. Quando Frodo si gira di scatto verso Sam che lo sta accusando di essere “posseduto” dall’anello, nel campo i volti dei due attori non distano più di venti centimetri, nel controcampo sono a più di un metro.
Nel terzo e ultimo film, “Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re” finalmente la scampagnata giunge a destinazione: un ameno vulcano con tanto di lago di lava sotto. Del resto, si sa che ad aprile il tempo può cambiare velocemente, ora fa caldo, ma fra cinque minuti fa freddo, avere già il fuoco per il barbecue non è male… Sempre utile un vulcano in semieruzione, insomma. E qui segnalo un apoteosico errore poco prima della battaglia finale: inizialmente Aragorn e il suo esercito sono a cavallo… l’istante successivo sono platealmente a piedi. Tutti i cavalli: vaporizzati. Ops.
Bene, fanciulli. Anche per questa settimana è tutto. Non mi resta che augurarvi buona Pasqua, e darvi appuntamento per il prossimo venerdì. Baciuz!