Bentrovati.
Bentornati.
Benvenuti.
Non cincischiate sulla porta, che le dannatissime ciuccine sono ancora in pieno assetto di guerra. Io sto seriamente pensando di procurarmi un lanciafiamme, credo ormai sia l’unica cosa che ancora non ho tentato.
Il nostro passatempo preferito, ormai, nelle lunghe sere in famiglia, è “Unisci i puntini: che cosa apparirà?” di enigmistica memoria.
Sembriamo sempre in balia del ballo di San Vito, in continuo scacciamento di insetti volanti, veri o presunti.
Viviamo in perenne penombra: le luci elettriche sono accese solo il minimo indispensabile ma evidentemente le zanze della mia zona hanno il radar per umani come gli zombie di “The Walking Dead”.
Onde per cui, immaginandovi il mio umore vicino a quello di uno squalo tigre tenuto a stecca da mesi dal personal trainer, oggi blooperiamo degli abominii vampirici: quei film che vorrebbero parlare di vampiri ma parlano invece di tutt’altro, che incidentalmente, per certi versi, potrebbe ricordare un vampiro.
Partiamo con una parodia di una certa qualità: “Dracula morto e contento”. Questo film è godibile e divertente e forse si riesce a non pensare che le zanze ti stanno mangiando vivo. Vale la pena, insomma. Quando le vampire entrano nella camera di Renfield, si può notare che sono completamente scalze. Tuttavia quando escono si sente un rumore di tacchi sul terreno. Speriamo non fossero tacco 12 stiletto di frassino…
Anche un film piuttosto recente, con Johnny Depp, può annoverarsi nella serie del “se proprio volete, non è malaccio”: “Dark Shadows”. La storia non è male, il vampiro quasi quasi mi piaceva (anche Eva Greene mi piaceva, se tutte le stregacce brutte e cattive fossero come lei…) e anche trama e sottotrama non sono da buttare. Perché non li ho messi entrambi settimana scorsa? Perché non ci stavano e perché non erano nella mia top. Oh. Barnabas Collins descrivendo la provenienza del suo caminetto finemente intarsiato afferma che proviene da Venezia-Italia, ma essendo stato seppellito vivo nel 1776 non può sapere della formazione dello Stato italiano avvenuta nel 1861. O forse è uno come SuperVicky, che gli basta sfogliare la Treccani ed è a posto…
Ora arriviamo ai film “di vampiri o presunti tali”.
Comincio con la trilogia di Blade. Sorry mates (soprattutto il mio Consorte, che adora ‘sta serie), ma io un vampiro che fa il Diurno e si fa di essenza di aglio anche no, eh?
Che poi Wesley Snipes sia un tronco di pino è un altro discorso. Iniziamo con “Blade”, appunto. Quando Blade e il cattivo lottano nella metro, il treno passa per circa 2 minuti. Ora, facendo un breve calcolo molto ottimistico, se ogni carrozza impiega 2 secondi a passare, quel convoglio dovrebbe essere di 60 carrozze: praticamente, un chilometro e mezzo di trenino…
In “Blade II” troviamo un pischellino che farà strada qualche anno dopo come coprotagonista della nuova serie culto “The Walking Dead” (in caso non ve ne foste accorti, è una serie che mi piace un casino… una volta o l’altra ci faccio su un delirio, preparatevi…). Sto parlando ovviamente di Norman “Daryl-To-Be” Reedus. Non è il mio personaggio preferito in TWD (quello me lo hanno cortesemente accoppato nella stagione 2, ne sono stata tanto grata…), ma sembra piaccia parecchio. L’errore è proprio suo: quando Scud da un pugno al vecchio Abraham si vede nettamente che ha colpito molto lontano dal volto dell’attore… Povero cucciolo, stava ancora imparando…
In “Blade Trinity”, un dubbio esistenziale: siamo nella scena in cui Blade uccide l’umano credendolo un vampiro. L’incidente d’auto con cui finisce l’inseguimento avviene in un luogo casuale, e comunque è provocato da Blade che tampona l’auto dei vampiri. Come fa allora Danica a essere già sul tetto di un edificio vicino, telecamera in mano, pronta a filmare il tutto?
Ovviamente, questo non è il peggio del peggio.
Quello, me lo sono tenuta per ultimo.
“Twilight”. Il primo film migliore del libro da cui è tratto. Il primo vampiro che, invece di sciogliersi in pianto e stridor di denti se piazzato a mezzogiorno e un quarto sotto al sole di Volterra (Oh, pardon, quello avverrà nei capitoli dopo, ma insomma, ci siamo capiti…), sbriluccica e non fa un plissè. Quasi non accusa nemmeno un piccolo capogiro. Perché loro sono Superlativi e gli altri vampiri delle mezzepippe fotofobiche. Yeah, sure, believe it. Durante le scene notturne a Port Angeles, Bella ha con sé una capiente borsa (ci mette dentro il libro appena acquistato). Quando scende dall’auto, davanti alla stazione di polizia, però non ha nulla con sé ed Edward se ne va senza che lei possa recuperare nulla. Nella scena successiva, Bella ha in camera il libro. Sono ragionevolmente sicura che il drone di Amazon non c’entri, stavolta…
In “New Moon” troviamo un problema comune con gli attori di “Harry Potter” e di saghe lunghe in genere: i vampiri non possono invecchiare, gli attori del film, invece, sì. Nonostante il trucco di Robert Pattinson e degli altri interpreti, già nel secondo film è possibile notare dei lievi cambiamenti fisici. Tipo le rughe, temo…
Eccoci a “Eclipse”: la notte prima della guerra tra vampiri c’è una tormenta di neve e Bella pur essendo in tenda e con cappotto sacco a pelo sente freddo. Il giorno dopo, durante la guerra, pur essendoci la neve, vediamo Bella vestita con maglietta e camicia aperta. Ma non dovrebbe esserci un freddo fot… onico e lei essendo umana non dovrebbe assiderare quel pochetto? O più probabilmente, ha tentato di replicare la Lara Croft in artiche regioni col cappottino aperto, ma scusatemi: Angelina ha tutto un altro stile…
Reggetevi ancora un pochino, su, abbiamo quasi finito: “Breaking Dawn Part I” (che farci soffrire una sola volta non bastava, eh, abbiamo dovuto farlo in doppia fase…). Qui scopriamo che in luna di miele, quando Edward e Bella sono al sole, lui non brilla più. Oh, capisco che dopo sposati le cose cambino parecchio, ma così è (un po’ più) ridicolo, nichts?
E arriviamo alla fine, ringraziate pure la vostra divinità di riferimento: “Breaking Dawn Parte II”. Alice in teoria non può avere visioni sui lupi mannari. Bene. È assodato in tutti i precedenti film (e libri) della saga. Com’è, allora, che la nostra veggente ciuccia sangue riesce ad avere visioni dei lupi mannari e di Jacob in particolare? No, così, chiedevo…
Ecco, io dopo aver scritto questo sofferentissimo pezzo (perché blooperare la saga del vampiro sbriluccicoso È soffrire…), un pelo mi sento meglio.
Ma che si sappia nel mondo: non perdonerò mai Noè per aver salvato quella dannatissima, maledetta, carognissima coppia di zanze! Oh.